Toscana

Firenze, appalti centri accoglienza migranti, 2 arresti per frode

I provvedimenti, chiesti dalla Procura fiorentina, scaturiscono da un’indagine avviata nel 2014 su alcuni aggiudicatari diretti e indiretti (attraverso cooperative del terzo settore) di bandi indetti dalla Prefettura per la gestione dei servizi di prima accoglienza di migranti. L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Leopoldo De Gregorio, parte da prime attività ispettive condotte dai carabinieri di Lastra a Signa (Firenze) che si sono avvalse anche di testimonianze acquisite direttamente dagli stessi migranti fruitori dell’accoglienza.

Nel dettaglio, le gare prevedevano la sistemazione logistica dei migranti nonché la fornitura di numerosi servizi (come a mediazione linguistica, lavanderia, consegna pocket money, tessere telefoniche, assistenza sanitaria). Le indagini, coadiuvate anche da diverse testimonianze dei migranti accolti, «hanno fatto emergere una scorretta erogazione dei servizi previsti, nonché la constatazione delle pessime condizioni igienico-sanitarie in cui versavano gli accolti».

Inoltre, sottolineano Carabinieri e Fiamme Gialle in un comunicato congiunto, «è stata accertato una presenza di migranti in sovrannumero rispetto alla capienza massima prevista dalle singole strutture».

Successivamente, l’esame della documentazione e dei supporti informatici sequestrati durante alcune perquisizioni «ha permesso di rilevare molteplici irregolarità di natura penale e fiscale a carico delle cooperative appaltatrici».

Tra queste «l’incompleta giustificazione dei costi sostenuti per l’erogazione dei servizi» ai richiedenti asilo, «la mancata documentazione dei costi per il personale impiegato nell’attività, la mancata erogazione dei pocket money nei confronti di almeno 300 migranti per l’impossibilità di identificazione, l’omessa fornitura della tessera – ricarica telefonica di 15 euro per ogni accolto, la contestuale registrazione di alcuni migranti in diversi centri di accoglienza dislocati in varie località». Per l’operazione si è congratulata il prefetto Laura Lega perché «conferma la forte azione di controllo esercitata costantemente dallo Stato sulla gestione del sistema di accoglienza per garantire la repressione di ogni forma d’illegalità». 

I due finiti ai domiciliari sono gli amministratori della Eurotravel bed&breakfast, Davide Santetti, 56 anni, e il padre Ottorino Santetti. Tra gli indagati figura anche Lorenzo Terzani, presidente del consorzio Co&So. Quest’ultimo, in una nota precisa che «Come struttura di coordinamento di varie realtà cooperative della Toscana abbiamo sempre messo il rispetto dei principi di legalità e trasparenza al primo posto della nostra azione. Così abbiamo fatto e così continueremo a fare ed è per questo motivo che ribadiamo la fiducia nella magistratura, a cui confermiamo la totale disponibilità e collaborazione, e nello Stato di diritto.  E’ doveroso quindi anche ricordare – prosegue la nota – come fin dal 2015 abbiamo provveduto a interrompere ogni rapporto con la Eurotravel dei signori Santetti e abbiamo trasferito i richiedenti asilo in altre strutture. E’ opportuno inoltre ricordare che le strutture in questione erano state utilizzate in precedenza in due distinti appalti che non hanno coinvolto Co&So, senza alcun rilievo da parte della Prefettura».