Toscana

Firenze, giovani medici in piazza Duomo per manifestare contro il precariato

Stamani a Firenze e nelle piazze dei capoluoghi delle regioni italiane medici, studenti e professionisti del mondo sanitario sono scesi in piazza indossando il camice bianco e una mascherina segnata con la con una X rossa e il numero 29 come simboli della protesta. A Firenze si sono ritrovati davanti al palazzo della Regione Toscana.“Ogni anno – spiega Bernardo Bozza, uno dei giovani medici scesi in piazza a Firenze -, migliaia tra noi non hanno la possibilità di proseguire la loro formazione in ambito specialistico o della Medicina generale, rimanendo nel limbo del precariato, a causa delle carenze nei finanziamenti e, conseguentemente, nel numero dei contratti di formazione. Chi, invece, riesce ad accedere alle Scuole di Specializzazione, viene trattato a tutti gli effetti come manodopera qualificata a basso costo, con gli oneri di un lavoratore a tempo pieno ed in assenza delle tutele che dovrebbero essere garantite ad uno studente. Siamo scesi in piazza per ribadire che il numero di contratti di formazione in Italia è da anni insufficiente a coprire le esigenze del Paese, mentre il sistema sanitario affonda sotto i tagli decennali compiuti dai governi che si sono susseguiti alla guida del Paese”. “Lo Specializzando o il Corsista di Medicina generale – continua – sono figure avvolte dal mistero: non sono lavoratori, non sono studenti, non hanno le piene tutele né dell’una né dell’altra figura. Il numero di contratti di formazione in Italia è da anni insufficiente a coprire le esigenze del Paese, e quelli che ci sono offrono un trattamento economico tra i più poveri in Europa. Questa è la realtà che viene celata dall’ideale del Medico ricco, statale e nullafacente, che spesso viene considerato il responsabile del degrado del Sistema Sanitario. Il declino dell’assistenza sanitaria italiana origina da molto più in alto, dai finanziamenti statali sempre più carenti, dal mancato controllo sull’operato delle Scuole di Specializzazione, dall’omertà di chi ancora permette che i giovani Medici vengano sfruttati e abbandonati al precariato.“In questo contesto, la nostra mobilitazione permanente non è una lotta di classe, ma un atto di resistenza contro i meccanismi malsani che negli ultimi anni hanno minato il nostro Servizio Sanitario Nazionale. Difendere i nostri diritti è la base per difendere i diritti di tutti, perché il futuro dell’assistenza sanitaria siamo noi. Gli strumenti che stiamo rivendicando sono indispensabili per poter dare il nostro sostanziale contributo al sistema della Salute. La nostra mobilitazione – conclude Bozza – è totalizzante e riguarda non solo il personale sanitario, ma chiunque abbia a cuore la propria salute”.