Toscana

Firenze, imprenditori a confronto su futuro imprese tra competitività e ricambio generazionale

Imprenditori e fondatori di storiche imprese italiane, ma anche amministratori e manager hanno portato il proprio contributo a «Generazioni di valore», incontro promosso da BonelliErede, Orienta Partners, KT&Partners e con il supporto di Borsa Italiana ,lo scorso  martedì 24 novembre, a Firenze e che ha coinvolto un centinaio di professionisti e rappresentanti del mondo aziendale, intervenuti per ascoltare un confronto aperto sul futuro delle imprese, tra tradizione e patrimonio di valori e necessità di saper leggere gli scenari attuali ed affrontare le sfide che oggi il mercato impone.

Spunti per il dibattito sono state proprio le caratteristiche del tessuto imprenditoriale italiano, che per il 95% è costituito da micro imprese e solo per l’1% da aziende di grandi dimensioni, che però contribuiscono al 50% del fatturato totale nazionale. Come ha disegnato ISTAT in un recente studio sulle imprese attive, sono circa 4,5 milioni le imprese che hanno fino a 50 addetti, mentre il 64% del totale sono imprese individuali.

Gestione del ricambio generazionale e futuro delle imprese occupano perciò una posizione di rilievo all’interno dei piani di sviluppo aziendali. Ogni anno sono circa 70mila gli imprenditori italiani interessati da un avvicendamento a capo dell’azienda e dal passaggio di testimone tra generazioni, soprattutto se si conta che il 92% delle imprese italiane è a conduzione familiare (di cui circa il 50% con over 60 al vertice) e che la metà di loro scompare con la seconda generazione.

Nel contesto Europeo, il nostro Paese sotto questo aspetto rappresenta un unicum, poiché circa il 20% delle PMI con meno di 250 addetti e meno di 50 milioni di Euro di fatturato è italiano (indice dimensionale 60, rispetto ad una media europea pari a 100), a seguire ci sono le imprese francesi (il 12% del totale), quelle spagnole ed inglesi.

Alla tavola rotonda, organizzata a Palazzo Budini Gattai, hanno preso parte importanti nomi del mondo dell’impresa come Simone Pratesi (B&C Speakers), Marco Ruini (BOMI Group), Marco Campomaggi e Caterina Lucchi (Campomaggi & Caterina Lucchi), Gilberto Candeloro (IMM Hydraulics – Interpump), Lamberto Frescobaldi e Giovanni Geddes da Filicaja (Marchesi De’ Frescobaldi), Ferruccio Marchi e Massimo Scarpelli (Marchi Industriale), Christian Simoni (Monnalisa), Achille Mucci (Stefanel) e Giovanni Battista Vacchi (Zucchi).  Ciascuno di loro ha portato la propria testimonianza riguardo alla competitività ed appetibilità delle imprese, con uno sguardo in particolare alla managerialità ed al dinamismo a cui sono chiamate; non sono mancati racconti su casi di avvicendamento tra imprenditori e figli, ma anche l’approfondimento su progetti di sviluppo ed approcci innovativi che hanno saputo attrarre investitori, linfa vitale per la crescita.

Una mentalità che si sta a poco a poco diffondendo anche in Italia e che rappresenta una delle risorse fondamentali per permettere alle nostre PMI un salto di qualità, anche se ragionare in termini di ricambio alla guida dell’azienda non può riguardare, come sembra, solamente il 35% delle società italiane, ossia quelle che hanno predisposto un vero e proprio piano di successione.

A condividere la propria esperienza, insieme agli esponenti del mondo imprenditoriale, era presente anche Lorenzo Minotti, ex calciatore, uomo di spogliatoio nel Parma di Scala e oggi responsabile area tecnica del Parma 1913 e commentatore Sky, alle prese con la gestione dei talenti e lo sviluppo delle abilità individuali, il quale si soffermerà su percorsi ed opportunità di crescita e di valorizzazione delle eccellenze di una risorsa, sia essa sportiva, manageriale o impegnata in altri ambiti. A coordinare il dibattito, Daniel Della Seta, giornalista Rai, conduttore del programma L’Italia che va di Radio1.