Toscana

Firenze, pronta la nuova fresa per scavare il tunnel AV

La nuova fresa che scaverà il passante ferroviario dell’alta velocità di Firenze è pronta. Prodotta negli stabilimenti della Herrenknecht a Schwanau, in Germania, è stata consegnata il 30 giugno al Gruppo Condotte. Adesso dovrà essere smontata e trasportata a Firenze, dove verrà riassemblata, pronta per iniziare le attività di scavo nel prossimo autunno. Il costo della nuova fresa è di 15 milioni di euro e l’investimento complessivo sostenuto dal Gruppo Condotte, attraverso il suo consorzio Ergon, affidatario della realizzazione della galleria da parte di Nodavia, è di oltre 25 milioni di euro.

La TBM-EPB S957 – si legge in un comunicato del Gruppo Condotte – «con una lunghezza totale di 110 metri e un diametro di scavo di 9,4 metri, è in grado di sopportare pressioni di terra fino a 6 bar ed operare interreni eterogenei anche con bassa coesione, dove è necessario esercitare una pressione sul fronte che ne assicuri la stabilità, evitando cedimenti in superficie. La pressione di sostegno è infatti garantita su tutto il fronte di scavo dal terreno, miscelato con tensioattivi con consistenza fluido/plastica, che entra all’interno della camera di scavo durante l’avanzamento della fresa. Inoltre, è monitorata attraverso sensori dai quali è possibile ricavare il peso specifico della terra condizionata, la consistenza, la presenza o meno di acqua o aria. Questa tecnologia, già estremamente complessa, è arricchita con ulteriori accorgimenti, tra i quali l’AFS, Active Face Support, un sistema per la compensazione della pressione all’interno della camera di scavo nel caso se ne verificasse un repentino abbassamento, e l’impianto di condizionamento, studiato in modo da poter operare nelle condizioni geologiche più disparate dei terreni attraversati. Infatti, i terreni alluvionali presenti sotto Firenze, mostrano, soprattutto nei primi 3000 metri partendo da Campo di Marte, una estrema eterogeneità in termini granulometrici; di conseguenza le caratteristiche chimico-fisiche della schiuma dovranno essere variate in funzione dei terreni, che, granulometricamente, potranno essere più o meno ricchi in parti fini. L’impianto è studiato in modo da gestire prodotti naturali che, una volta iniettati sul fronte, vanno a sostituire la parte granulometricamente mancante».

La terra estratta dalla camera di scavo è trasportata all’esterno della galleria per mezzo di un nastro continuo e caricata direttamente su vagoni ferroviari in sosta.

Condotte, si legge ancora nel comunicato, «ha già messo in campo una squadra di tecnici specializzati che ha seguito le fasi di premontaggio e test in Germania ed è pronta per le operazioni di riassemblaggio a Firenze e per dirigere la fresa una volta avviata. La TBM lavorerà senza sosta, con turni 24H su 24.  Tutte le funzioni saranno controllate elettronicamente, in assoluta sicurezza e trasparenza.  L’operatore all’interno della cabina gestirà l’avanzamento della fresa e tutte le sue funzioni meccaniche attraverso 6 monitor con modalità touch screen. Inoltre, un sistema di navigazione, Tunis, garantirà la guida della TBM e la sequenza d’installazione del rivestimento prefabbricato in calcestruzzo. Proprio per quanto riguarda il rivestimento finale della galleria, tutti i conci utilizzati saranno di nuova fabbricazione, prodotti secondo le specifiche richieste».