Toscana

Firenze, reinserimento lavorativo grazie alle «borse» Caritas

Caritas Firenze pone le basi per far sì che 25 propri utenti abituali possano ritrovare il sorriso dopo aver perso il lavoro a causa della pandemia da coronavirus e della conseguente recessione economica che ne è sfociata. Un ringraziamento particolare va al Rotary Club Firenze Sud che ha devoluto seimila euro. Cifra, che andrà a finanziare completamente tre Borse Lavoro. Le restanti 22 Borse Lavoro, invece, saranno finanziate grazie ai fondi straordinari dell’8X1000 messi a disposizione dalla Cei.Un aiuto concreto a chi, a causa della pandemia, non ha più un lavoro e, dunque, si rivolge quotidianamente a Caritas Firenze non solo per accoglienza e sostentamento alimentare, ma anche per chiedere supporto nella ricerca di un lavoro. Un sostegno che accompagna, mano nella mano, persone bisognose che necessitano di ausilio per essere reindirizzate nel mondo lavorativo. Un’occasione che permetterà loro di svolgere un tirocinio in aziende che più si adattano alle loro esperienze lavorative pregresse e alle loro caratteristiche personali, evitando che l’esperienza nella nuova azienda non si concluda alla fine dei tre mesi, ma che possa durare nel tempo con la firma di un vero e proprio contratto.«L’attività delle Borse Lavoro, infatti, consiste in un insieme di azioni svolte a favore dell’utente Caritas» dichiara Carlotta Lenoci, referente delle attività Borse Lavoro che si occuperà di scegliere, formare e inserire nel mondo del lavoro le persone più adatte all’attività. «Tutto parte da una fase di selezione mirata che si basa sulle potenzialità, sulle esperienze personali pregresse e sulle ‘soft skills’ delle persone individuate, che serviranno come basi al processo di orientamento del progetto. Cercheremo di individuare, in pratica, le persone che potranno essere ricollocate grazie alle loro caratteristiche personali e alle loro esperienze precedenti risultate più consone alle richieste del mercato lavorativo. La prima fase, l’orientamento comporta la redazione di un bilancio di competenze specifico e la stesura di un Curriculum vitae completo accompagnato dalla formulazione di una lettera di presentazione. In seguito ci sarà un’analisi del mercato del lavoro del territorio in cui gravita la persona, con l’individuazione delle realtà aziendali più coerenti col profilo professionale emerso. In questa fase l’elemento vincente sarà la conoscenza dei bisogni delle aziende del territorio. La preparazione proseguirà con la simulazione di colloqui mirati alla preparazione dell’incontro con l’azienda».La finalità del progetto è quella di ridare speranza agli utenti Caritas e condividere, con le aziende del territorio, figure con doti personali e professionali che potrebbero essere per loro utili anche in futuro. Si auspica, dunque, di ridare fiducia agli utenti che si ritrovano in un contesto sociale e lavorativo molto difficile. Tutta l’attività delle borse lavoro, infatti, è volta a far sì che gli iniziali tre mesi di tirocinio retribuito sfoci in un futuro lavorativo solido che permetta alle persone in difficoltà, a causa del coronavirus, di tornare a poter vivere senza l’ausilio dei servizi messi a disposizione dalla Caritas diocesana di Firenze.«Siamo grati al Rotary Club Firenze Sud per questa preziosa donazione che ci permetterà di aiutare tre persone in più – dichiara Riccardo Bonechi, direttore di Caritas Firenze -. Quest’attività di reinserimento nel mondo lavorativo ci sta molto a cuore e speriamo di poterla riproporre anche in futuro. La possibilità di lavorare ed essere indipendenti è un diritto per il quale vale la pena lottare e, noi, nel nostro piccolo, inizieremo a dare una mano anche in questa direzione. In questo momento è nostra premura aiutare chi ha risentito maggiormente delle conseguenze di una pandemia sconvolgente che non ha guardato in faccia nessuno. I settori più colpiti sono stati quello turistico alberghiero e quello della ristorazione, le richieste di aiuto che ci sono arrivate sono state tantissime. Il sostegno è rivolto unicamente a chi ha perso il lavoro a causa del coronavirus, ma in futuro cercheremo di ampliare questo progetto anche ad altri bisognosi. Un ringraziamento finale va anche alle aziende che hanno deciso di collaborare con noi in maniera attiva. Aziende importanti del nostro territorio che si sono prestate e messe in gioco in prima persona per aiutare chi ha veramente bisogno».