Toscana

Focolari: LoppianoLab, per affrontare le crisi rilanciare la «cultura delle diversità»

«Occorre creare spazi di espressione del ‘noi’ e farli dilagare nel mondo. Le attuali crisi umanitaria, antropologica e della globalizzazione richiedono una nuova cultura: quella delle diversità, capace di affrontare la sfida del dolore. In questa linea si gioca il futuro dell’umanità». Jesús Morán, copresidente dei Focolari, ha concluso la VII edizione di LoppianoLab (30 settembre-2 ottobre) in una mattinata dedicata al 25° dell’Economia di comunione e al 60° del gruppo editoriale Città Nuova. «L’Economia di comunione» (EdC) è «un processo e non un prodotto – ha affermato l’economista Luigino Bruni –; ogni persona o azienda che vi aderisce la trasforma e la fa crescere: come le 50 imprese africane che negli ultimi 4 anni si sono aggiunte, o il progetto EoC (International Incubating Network), un incubatore di start up a sostegno dell’imprenditoria giovanile in tutto il mondo». Che cosa farà andare avanti l’EdC? «Sarà la gente che vi aderisce – secondo Bruni – libera e di diverse provenienze culturali, non ancorata a ideologie, ma con un’autentica vocazione civile».

Dal canto suo Stefano Zamagni, citando una indagice Ocse, ha ricordato che oggi il 75% degli occupati è impegnato in lavori ripetitivi. «La vera sfida – ha spiegato – è saper creare lavoro; l’EdC ne ha tutte le capacità e solo così contribuirà in modo decisivo a sconfiggere la povertà».