Toscana

Fratini (Cisl): nessun legame con il terrorismo

Una manifestazione unitaria contro il terrorismo, mercoledì 19 novembre, in varie città tra cui Arezzo (con Savino Pezzotta), Firenze (con Luigi Angeletti) e Pisa (con Guglielmo Epifani), tutte toccate da recenti episodi legati ad azioni delle Br.È questa la risposta del sindacato agli ultimi sviluppi del filone dell’inchiesta sulle nuove Brigate rosse che in Toscana ha portato al fermo, tra gli altri, di un iscritto alla Cgil pisana.

Per dare più peso all’iniziativa e per respingere con forza l’accusa secondo cui gli ambienti sindacali, in particolare all’interno della Cgil, sarebbero terreno di formazione dei terroristi, i sindacati confederali per la prima volta hanno invitato alla partecipazione anche questure e prefetture.Ma esiste un legame del terrorismo con il territorio? Perché questa nuova colonna delle Br si è sviluppata soprattutto in Toscana? Lo abbiamo chiesto ad Adriano Fratini, segretario provinciale della Cisl fiorentina.

«A mio giudizio – dice Fratini – si tratta di un’esperienza particolare che non può essere collegata all’humus di una regione. Non dimentichiamoci che le Brigate rosse nascono prima in Piemonte, Liguria e Lazio. La cosa più preoccupante, almeno qui in Toscana, è un’altra – avverte il sindacalista fiorentino –: è l’appartenenza a settori garantiti del lavoro. Ovvero il brigatista non nasce più all’interno di grandi imprese dove la conflittualità è forte e dove, ad esempio, negli anni ’70 raggiunse livelli estremi favorendo cultura e atteggiamenti violenti. Oggi, invece, si trovano più spazi, più cultura e più humus all’interno di realtà dove c’è l’idea di difesa dell’esistente, di resistenza ai cambiamenti».

Il pubblico ministero Luigi Bocciolini, uno dei magistrati del troncone fiorentino delle inchieste, sostiene che il punto di convergenza dei nuovi brigatisti «non è affatto il sindacato. Il reclutamento, al contrario, viene fatto porta a porta, nel senso che ciascuno dei militanti cerca di arruolare nel suo stretto ambito personale». Comunque sia, per un sindacato resta difficile tutelarsi? «Siamo talmente aperti e liberi che – spiega Fratini – non siamo in grado di pensare ad avere delle tutele. Certo il gruppo dirigente è un gruppo che viene scelto dopo lunghe esperienze e lunghe attività dentro al sindacato. Ma quando parliamo di Rsu il controllo è praticamente impossibile».A.F.

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