Toscana

GAZA: CARITAS, «FINITE SCORTE DI MEDICINALI, CIBO E COPERTE. AIUTI SEMPRE PIÙ DIFFICILI»

Dopo il bombardamento di uno dei sei Centri sanitari della Caritas, nel distretto Al Maghazi a Gaza, la situazione è sempre più difficile: sono quasi finite le scorte di medicinali, cibo e coperte, mentre la possibilità di portare aiuti umanitari resta estremamente complessa. Lo denuncia oggi la rete Caritas, che sta cercando di portare avanti i suoi interventi approfittando delle ore di tregua. Caritas Gerusalemme, aiutata da gruppi di volontari, lavora senza riposo, per dare sostegno a circa 25.000 persone, alloggiate in locali di fortuna nel quartiere di Shati camp, nella periferia di Gaza. “Le loro case sono distrutte – informa Caritas italiana -, manca il pane perché i forni non funzionano, di notte fa freddo, il sistema fognario è gravemente danneggiato, le immondizie si accumulano, l’aria è irrespirabile per la polvere e i bombardamenti. I servizi sanitari sono al collasso”. Tramite la rete internazionale la Caritas ha lanciato un appello per 1,6 milioni di euro per aiuti d’urgenza per 4 mesi. Oltre ad aiuti alimentari per 4.000 famiglie, si prevedono interventi sanitari con cliniche mobili e ambulanze a sostegno di 4 ospedali a Gaza, prodotti per l’igiene ed aiuti economici per 2.000 famiglie, coperte per 1.000 famiglie e assistenza sanitaria d’urgenza a 1600 persone.Sir