Toscana

GIORDANIA, ATTENTATI AMMAN: GRANDE MANIFESTAZIONE DI PROTESTA; 57 I MORTI

È di 57 morti e 101 feriti il bilancio definitivo dei tre attentati dinamitardi che hanno colpito ieri il cuore della capitale giordana Amman: lo rendono noto gli inquirenti locali, facendo sapere di avere individuato una serie di elementi in grado forse di gettare una luce sulle motivazioni e sugli autori degli attacchi kamikaze di ieri, mentre le autorità ancora non sono in grado di esprimersi sulla rivendicazione firmata al Qaida giunta dopo il bagno di sangue.

Un primo passo in avanti gli investigatori lo hanno fatto ricostruendo almeno in parte le identità degli attentatori: si sarebbe trattato di tre uomini e una donna; due di loro prima di farsi esplodere avrebbe persino parlato con degli agenti di sicurezza, da cui erano stati avvicinati all’interno degli hotel Hyatt e Days Inn perché insospettiti dall’abbigliamento degli attentatori.

Secondo una prima ricostruzione realizzata sulla base della testimonianza degli agenti, uno dei terroristi parlava con un accento marcatamente iracheno. Il comunicato con cui al Qaida ha rivendicato l’attacco parlava di quattro kamikaze iracheni. Intanto, dopo un primo momento di stordimento, sembra che la società civile giordana si stia attrezzando per reagire prontamente alla sfida lanciata dai terroristi.

Le prime timide manifestazioni popolari di ieri saranno seguite oggi da un’imponente marcia di massa che, rispondendo a un vibrante appello di re Abdallah II, prenderà il via dalla più importante moschea della capitale, Jamah Al-Hussein, subito dopo le preghiere del venerdì. La manifestazione è stata organizzata dai sindacati e dai partiti politici di maggioranza e opposizione, compreso il Fronte Islamico d’Azione (Fia), il braccio politico dei Fratelli Musulmani in Giordania, più volte accusato di aver assunto posizioni ambigue rispetto al terrorismo ma tra i primi a condannare gli attentati che ieri hanno sconvolto Amman.Asianews