Toscana

GIORNATA MONDIALE ALIMENTAZIONE, BENEDETTO XVI ALLA FAO: LIBERTÀ DALLA FAME

“Ognuno di noi – singoli individui, organizzazioni della società civile, Stati e istituzioni internazionali – deve dare priorità ad uno degli obiettivi più urgenti per la famiglia umana: la libertà dalla fame”. Lo scrive Benedetto XVI nel messaggio inviato al direttore generale della Fao Jacques Diouf, in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione 2010 che si celebra oggi. Il tema di quest’anno “Uniti contro la fame” ci ricorda che “tutti devono assumere un impegno per attribuire al settore agricolo la giusta importanza”. Per ottenere ciò, precisa il Papa, “non basta solo che ci sia cibo a sufficienza, ma anche garantire ogni giorno l’accesso al cibo per tutti”: “Ciò significa promuovere tutte le risorse e le infrastrutture necessarie per sostenere la produzione e distribuzione in modo tale da garantire pienamente il diritto al cibo”. “I Paesi industrializzati – sottolinea Benedetto XVI – devono essere consapevoli del fatto che le crescenti esigenze del mondo richiedono livelli coerenti di aiuto” nei confronti di chi soffre la fame o è in situazione di povertà. “Essi non possono semplicemente rimanere chiusi nei confronti gli altri: un atteggiamento del genere non serve a risolvere la crisi”. “Per eliminare la fame e la malnutrizione – scrive più avanti il Papa -, devono essere superati gli ostacoli derivanti da interessi specifici dei Paesi, per fare spazio ad una gratuità feconda, che si manifesta nella cooperazione internazionale come espressione di fraternità autentica”. “Questo non elimina il bisogno di giustizia – aggiunge Benedetto XVI -, è perciò importante che le norme esistenti siano rispettate e applicate, in aggiunta a quanto può dimostrarsi necessario dai piani di intervento e dai programmi di azione”. “A persone, popoli e Paesi – afferma – deve essere consentito di raggiungere il proprio sviluppo, approfittando dell’assistenza esterna in conformità alle priorità e ai concetti radicati nelle loro tecniche tradizionali, cultura, patrimonio religioso e nella sapienza tramandata di generazione in generazione all’interno della famiglia”.Sir