Toscana

GIORNO MEMORIA: 8000 STUDENTI AL PALA MANDELA PER NON DIMENTICARE

Dallo sterminio degli Armeni, che il mondo intero ha dimenticato, passando dalla Shoa, fino al genocidio del Rwanda e gli orrori dell’ uomo sull’uomo passano in immagini e parole davanti a 8.000 studenti delle scuole toscane riuniti al Pala Mandela per uno degli eventi più importanti delle celebrazioni volute dalla Regione Toscana per la Giornata della Memoria. Dopo le note yiddish di Enrico Fink e della sua band, l’ incontro ha preso il via con il presidente della Regione Toscana Claudio Martini che, ricordando il suo viaggio sul treno della memoria nel 2005 e le lacrime dei ragazzi toscani davanti alle rovine del campo di sterminio di Auschwitz, si è detto “orgoglioso di essere presidente di questa regione, di questi ragazzi. Il futuro della Toscana – ha detto – è in buone mani”. Applausi per lui e per i testimoni degli eccidi che hanno raccontato, sulle immagini terribili dei corpi martoriati di Auschwitz, i ricordi dell’ orrore: Andra e Tatiana Bucci, Alice Polgrossi, Jona Oberski, Shozo Tanaka, Esther Mujawajo, Armenia, Auschwitz, Bergen Belsen, Hiroshima, Rwanda. Ugo Caffaz, direttore generale del dipartimento cultura e istruzione della Regione, ha detto che “sono sette anni che organizziamo iniziative come questa e l’attenzione è sempre alta. La storia del ‘900 fa parte del dna della scuola toscana. C’è il bisogno di capire cosa è successo e cosa potrebbe ancora accadere”. Caffaz ha poi ricordato la promulgazione delle leggi razziali avvenute a firma di Emanuele II di Savoia a San Rossore ed ha osservato che “I Savoia hanno chiesto un risarcimento allo Stato italiano per le sofferenze subite. E i superstiti dei campi di sterminio quanto dovrebbero chiedere a loro?”. Dopo il saluto di Steven Spielberg, regista e fondatore della Shoa Foundation, e dei registi che si sono dedicati alla perpetuazione della memoria (Ettore Scola e Carlo Lizzani, Roberto Faenza e i fratelli Taviani), la kermesse ha visto la partecipazione dello scrittore israeliano David Grossman che proprio ieri ha ricevuto la laurea honoris causa a Firenze. “La cosa più importante – ha detto Grossman ai ragazzi – sarebbe che, usciti di qui, ciascuno di voi riflettesse e si chiedesse: ‘se avessi vissuto in quel momento storico, cosa avrei fatto? come avrei potuto mantenere la mia umanita’ in un luogo dove l’umanità è stata annullata?”. Per Grossman, la violenza e l’orrore dell’Olocausto “possono succedere ancora. Quindi, bisogna sempre stare attenti. E’ una guerra infinita. Voglio credere – ha concluso Grossman – che la prossima volta che dovrete scegliere tra umanità e male saprete cosa fare. Dovete decidere da che parte stare. Vi auguro che qui, in Europa, non sarete mai più dalla parte di quel terribile periodo”. (ANSA).