Toscana

GIORNO MEMORIA: SEDUTA DEL CONSIGLIO DELLA TOSCANA A SIENA, NO A NEGAZIONISMO

Un consiglio regionale in seduta solenne a Siena, ieri, per celebrare il giorno della memoria e per riaffermare i valori dell’antifascismo come fondamento della Carta costituzionale. La Regione chiama a raccolta le istituzioni per l’evento politico clou delle iniziative per la celebrazione del Giorno della memoria e per sancire ancora una volta il dovere del ricordo e l’impegno a mantenere viva la memoria della Shoah. Con una promessa: “quella di celebrare assieme alla Shoah anche i genocidi contemporanei”. Così si è espresso in apertura della seduta il presidente del Consiglio regionale Riccardo Nencini.

La scelta di riunire l’assemblea a Siena è dovuta all’alto tributo di vittime e al coinvolgimenti, negli anni del nazifascismo, del Monte dei Paschi nella requisizione dei beni dei cittadini ebrei. Un aspetto questo che ha portato il presidente del Mps Giuseppe Mussari a dire “quanto sia necessario opporsi sempre alle leggi che non vogliono che tu riconosca tuo fratello”. Mussari ha poi aggiunto che “proprio sui valori della Resistenza si fonda la nostra carta” e che questi valori “sono il nostro futuro, più del successo economico e finanziario”. E se il vicepresidente del consiglio regionale Alessandro Starnini ha sottolineato come “l’antifascismo, l’antisemitismo e l’antirazzismo non siano optionals” e che “lo squadrismo non ha mai diritto di cittadinanza”, il presidente della giunta regionale Claudio Martini è tornato sul negazionismo, auspicando che la memoria “non sia affidata ai giudici ma alla cultura, alla scuola e ai media”. La legge discussa ieri in cdm, ha detto Martini, ha in sé “un messaggio forte, ma il negazionismo si combatte con la cultura e la conoscenza”.

Nel pomeriggio, è stato il vicepresidente Starnini a inaugurare il nuovo percorso museale alla casermetta di via Malavolti. Una scelta significativa, quella di costruire un elemento di memoria nel luogo che ospitò la sede del Partito nazionalfascisa e che fu sede di torture e massacri degli antifascisti senesi. “La mostra alla casermetta – ha spiegato Starnini -, luogo di prigionia e torture, vuole restituire questo edificio alla memoria collettiva. Ma qui nasce ancora spontanea la domanda di come fare a dare contemporaneità all’ antifascismo, alle sue istituzioni e alle sue associazioni, che occupano un posto così di rilievo nella identità della nostra regione e quindi nelle nostre radici”.

La scelta di Siena è stata sottolineata dal professore Ivano Tognarini, presidente dell’Istituto storico della Resistenza in Toscana, che ha ricordato come in piazza del Campo, davanti al palazzo civico, i resistenti alzarono l’albero della libertà e furono massacrati, assieme ad alcuni ebrei, dai nazifascisti “che smembrarono i loro corpi prima di bruciarli” proprio in quella piazza. (ANSA).