Toscana

GIOVANNI PAOLO II: APPELLO PER LA RIDUZIONE DEL DEBITO

Il debito estero è un “flagello” che “paralizza le energie e la speranza in un futuro migliore” e che “in alcuni Paesi raggiunge cifre astronomiche ed impedisce lo sviluppo economico”. A ricordarlo è il Papa, in un messaggio inviato a mons. Paul Josef Cordes, presidente del Pontificio Consiglio “Cor Unum”, in occasione del decimo anniversario della Fondazione “Populorum progressio”, creata da Giovanni Paolo II all’interno del citato dicastero pontificio come “segno per esprimere la mia vicinanza alle persone che si trovano in condizioni di gravi privazioni e che sovente sono emarginate dalla società o dalle autorità stesse, spesso incapaci di fare qualcosa per loro”. Il messaggio papale – che porta la data del 14 giugno ma è stato diffuso il 9 luglio dalla sala stampa della Santa Sede – contiene anche un altro appello, rivolto agli Stati e alle Chiese “di ciascun Paese”, affinché pongano fine alla “situazione sociale molto difficile in varie parti dell’America Latina”, lavorando “per migliorare le condizioni di vita di tutti, senza escludere nessuno”. L’aiuto ai poveri, ricorda infatti il Papa, “è un imperativo del Vangelo, rivolto con vigore a tutti i cristiani, i quali, davanti al prossimo colpito dalla sventura, non possono mai passare oltre”. Dal 1993 al 2001, si legge nel messaggio, tramite la Fondazione “Populorum progressio” sono stati promossi 1.596 progetti per un totale di oltre 13 milioni di dollari, “grazie soprattutto alla generosità dei cattolici italiani, canalizzata dalla propria Conferenza episcopale, ed alle offerte di altri benefattori ed organismi ecclesiali”. Nonostante ciò, annota il Santo Padre, “se in alcuni paesi in via di sviluppo una gran parte della popolazione è colpita dal flagello della povertà, i gruppi più emarginati di tale società non dispongono neppure dell’indispensabile”.Sir