Toscana

GROSSETO, IL VESCOVO IN MARCIA PER LA PACE

Centinaia di persone dell’associazionismo cattolico e una larga rappresentanza di quello laico (oltre 50 le associazioni aderenti) insieme con il sindaco Alessandro Antichi e il Presidente della Provincia, Lio Scheggi hanno accolto domenica 16 marzo l’invito del vescovo di Grosseto, mons. Franco Agostinelli, per una marcia per le vie cittadine. La marcia, senza bandiere (presenti solo i due gonfaloni) si è svolta in un clima di profondo silenzio, interrotto solo da alcuni brani dei discorsi di Giovanni Paolo II e di altri uomini di pace, come Martin Luther King. Un grande striscione bianco con la scritta «pace» apriva il corteo, snodatosi da piazza S. Francesco senza slogan e con una compostezza straordinaria. Accanto alla scritta, 12 fiaccole portate dalle autorità civili e religiose, simbolo, oltre che della Comunione dei primi Apostoli, anche delle dodici tribù di Israele in cammino verso la Terra Promessa, cioè la speranza, secondo le parole del Papa, di una civiltà di pace.

Insieme al vescovo, oltre a tanti sacerdoti e fedeli, una folta rappresentanza della comunità islamica, capeggiata dal responsabile della Moschea Mohammed Rhallab e dal vice-Imam di Viareggio Laala Abderhmame. In Piazza Duomo, sul sagrato della cattedrale, un gruppo di giovani musicisti, i «Primopiano» hanno accolto la folla sulle note di Imagine dei Beatles. Dopo la Lettura del Comunicato dei Vescovi della Toscana che ribadiva un chiaro NO alla guerra in Iraq, e un intervento del vice-imam, a nome della comunità islamica locale, ha preso la parola il vescovo, mons. Franco Agostinelli. «Siamo qui senza insegne – ha detto tra l’altro – perché la pace non ne ha bisogno, è un bene di tutti e non deve prestarsi a strumentalizzazioni alcune. Mentre noi siamo qui si affilano le armi, e forse i giochi sono già fatti, ma ugualmente vogliamo unirci al grido che si alza da tutto il mondo. Ci opponiamo a coloro che pensano che la Guerra sia il mezzo per la risoluzione delle controversie internazionali».