Toscana

Gara regionale per il trasporto su rotaia: Boni (Cisl), «Trenitalia si muova o si deraglia»

«Non c’è più tempo da perdere – aggiunge Boni -, il Gruppo FS Toscana deve invertire immediatamente la rotta con investimenti su treni e infrastrutture, sulle officine e sul personale con nuove assunzioni e professionalizzazione sia di Trenitalia che di RFI. Giungere alla gara con le carte in regola per fare l’offerta migliore é segno di responsabilità verso il Paese ma anche verso tutti i ferrovieri».

Secondo il monitoraggio della Fit nel 2013, Trenitalia-Trasporto Regionale ha registrato circa 2.260 treni soppressi, con una percentuale vicina all’0,8% giornaliera e un picco nei mesi di luglio e agosto. Circa il 61,5% dei treni soppressi è da imputare a  Trenitalia, l’8,1% a RFI e il 30,4% a cause esterne. «I problemi –dice Boni- sono sempre gli stessi: scarsa manutenzione sia per i treni sia per l’infrastruttura e mancanza di personale (capitreno, macchinisti e operai) che, sommati spesso ad una programmazione dei treni con composizione ridotta rispetto ai programmi previsti, generano sovraffollamento e disservizi».

Secondo i dati Fit anche la puntualità ne risente e scende sotto la soglia del 90% (88% circa). Anche i ritardi superiori ai 15 minuti segnano un leggero peggioramento passando dai circa 2000 del 2012 ai circa 2200 del 2013. «Nonostante ciò –commenta Boni- non si prendono provvedimenti reali per invertire la curva discendente dei servizi ai cittadini dal 2009 ad oggi. Emblematico il fatto che, a fronte di una cronica mancanza di personale, il gruppo dirigente di Trenitalia del Trasporto Regionale Toscana si ostina invece a dichiarare personale in esubero, riuscendo ed espellere, nel mese di novembre 2013, circa 30 persone».

«La Fit-Cisl –conclude Boni- è pronta a scommettere su Trenitalia e in particolare sui ferrovieri, sulla loro professionalità ed attaccamento al lavoro, e su questo terreno ci batteremo perché il servizio non sia spacchettato ma comprenda tutta la rete ferroviaria della regione. Siamo convinti, con questa soluzione, di poter garantire l’occupazione, i diritti contrattuali e il reddito, nonché rendere un servizio migliore ed efficiente ai cittadini toscani rispetto a quello di oggi. Noi ci crediamo. E i vertici di Trenitalia ?».