Toscana

Gianluca: Dal coma al piano per cantare la voglia di vivere

di Andrea Cuminatto

«Quando la fiction è la realtà». Nel 1992, Gianluca Sciortino (nela foto, ripresa dal suo il suo sito), dieci anni, si risvegliò da un coma apparentemente irreversibile, grazie ad un brano del suo cantante preferito. Sarà lui a raccontare questa sua storia all’annuale appuntamento dei ragazzi delle scuole superiori, organizzato a Firenze (cinema Odeon) sabato 4 febbraio dal Centro diocesano di pastorale familiare e dal Movimento per la Vita in occasione della Giornata per la Vita. L’evento – che ha come titolo quest’anno «I giovani tra realtà e fiction» – sarà guidato dall’inviata Rai de «La vita in diretta» Serena Magnanensi. Ad introdurre la discussione il magistrato, editorialista di Avvenire e di Toscana Oggi, oltre che vicepresidente nazionale del Movimento per la vita, Giuseppe Anzani, che incentrerà la sua relazione sul tema «Veglia, sogna, vivi». «Love + life + time… il tuo sì alla vita» sarà invece il tema affrontato da don Danilo Costantino, responsabile del Centro per la pastorale giovanile della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, e «Cinema e Fiction alleati per la vita» il titolo della relazione della produttrice cinematografica Federica Picchi. All’incontro porterà il suo saluto anche l’arcivescovo Giuseppe Betori.

Gianluca Sciortino è adesso un cantautore e l’autore del libro «Un giorno di dicembre», dal quale è stata tratta la fiction TV «In nome del figlio».

«È con una canzone di Antonello Venditti – racconta Gianluca – che mi sono risvegliato dopo 41 giorni dal coma in cui ero caduto in seguito a un’emorragia cerebrale. Da allora la musica mi ha accompagnato nella riabilitazione ed ha avuto un ruolo fondamentale nella mia vita». Gianluca spiega come, se oggi è un cantautore con il primo disco già pubblicato, e se suona agilmente il pianoforte, non è stato facile arrivare a questo punto. «Quando ero in coma i medici dicevano che non mi sarei più svegliato, e dopo il miracolo del mio risveglio dicevano che avrei avuto massimo 2 anni di miglioramenti prima di stabilizzarmi. Invece da semisordo, semicieco e paralizzato che ero quando ho riaperto gli occhi, ora dopo 19 anni continuo a migliorare. Non guido e non corro, ma mi sono diplomato, ho pubblicato un libro e compongo musica. Però ho dovuto lottare duramente per ricostruire me stesso. Il coma ha significato la fine di un’infanzia felice e l’inizio di un’adolescenza difficile. Inizialmente musica e scrittura sono state pura evasione».

«Quando mi sono ripreso dal coma – prosegue Gianluca – quelli che prima credevo amici mi avevano abbandonato, e la musica è diventata la mia migliore amica. Mi ci rifugiavo per alleviare il dolore, perché la musica era capace di arrivare dritta al cuore. Ricercavo la musica del passato per i ricordi che mi faceva tornare in mente, per nostalgia. Ora invece la musica per me non è più un rifugiarsi nel passato e un’alleviare le sofferenze ma significa futuro, è diventata per me un modo per comunicare i sentimenti e i pensieri».

Gianluca ha pubblicato il suo album d’esordio «Un giorno di dicembre» – con lo stesso titolo del suo libro autobiografico – che contiene 6 inediti e la cover della canzone «Vivere» di Vasco Rossi. Il cantautore modenese è rimasto stupito della richiesta di Sciortino di poter incidere la cover di «Vivere», tant’è che oltre ad autorizzarlo si è definito onorato di questa richiesta. per Gianluca questa canzone è fondamentale per esprimere la sua voglia di vivere. È per questo che sta facendo un tour nelle scuole italiane, con lo scopo di trasmettere ai ragazzi i valori che ha riscoperto «lottando per ritrovare me stesso». «Mi rammarico – afferma – nel vedere ragazzi che non hanno problemi di salute e che si li creano, ad esempio facendo uso di droghe. Io cerco di fargli capire l’importanza della vita, e lo faccio quotidianamente anche tramite il mio profilo Facebook, che è sempre aperto per i ragazzi che vogliono essere miei amici».

«Ritengo importante anche con la musica – conclude Gianluca – evadere dal contesto artistico per andare sul sociale ed esprimere valori che spesso i mass media lasciano da parte: tutti parlano di crisi economica ma nessuno parla di crisi dei valori. Sentire chi mi dice che gli ho fatto venire la pelle d’oca con le mie parole mi fa capire che la mia missione è quella giusta, che la mia vita ha un senso. Prima di tutto cerco di portare la voglia di vivere, per far riscoprire ai ragazzi l’importanza di stare in salute e di accorgersi di quanto è bello vivere ogni giornata. Le droghe e gli altri sballi non hanno senso, per me il vero sballo è la musica, e come io ho ritrovato la vita nella musica, voglio far capire a tutti i giovani che possono seguire il mio esempio».

Il messaggio«La vera giovinezza risiede e fiorisce in chi non si chiude alla vita». Si apre con queste parole il messaggio del Consiglio Episcopale Permanente per la 34ª Giornata nazionale per la vita, del 5 febbraio 2012, che quest’anno ha per tema «Giovani aperti alla vita» (testo integrale). «Se non si educano i giovani al senso e dunque al rispetto e alla valorizzazione della vita, si finisce per impoverire l’esistenza di tutti – scrivono i Vescovi – si espone alla deriva la convivenza sociale e si facilita l’emarginazione di chi fa più fatica». Come da tradizione i Vescovi fanno riferimento al tema centrale della difesa della vita dal suo sorgere al suo tramonto naturale. Affermano infatti che «l’aborto e l’eutanasia sono le conseguenze estreme e tremende di una mentalità che, svilendo la vita, finisce per farli apparire come il male minore: in realtà, la vita è un bene non negoziabile, perché qualsiasi compromesso apre la strada alla prevaricazione su chi è debole e indifeso». «Per educare i giovani alla vita occorrono adulti contenti del dono dell’esistenza, nei quali non prevalga il cinismo, il calcolo o la ricerca del potere, della carriera o del divertimento fine a se stesso», scrivono ancora i vescovi. «Molte e ammirevoli sono le iniziative in difesa della vita, promosse da singoli, associazioni e movimenti – annotano più avanti –. È un servizio spesso silenzioso e discreto, che però può ottenere risultati prodigiosi. È un esempio dell’Italia migliore, pronta ad aiutare chiunque versa in difficoltà». Il messaggio si chiude con il pensiero che «la vera giovinezza si misura nella accoglienza al dono della vita, in qualunque modo essa si presenti con il sigillo misterioso di Dio».

Alcune iniziative nelle diocesi toscane

La Giornata per la vita viene celebrata in tutte le diocesi toscane. Di seguito segnaliamo alcune delle iniziative programmate.

A Firenze, oltre all’iniziativa di cui parliamo qui sopra (sabato 4 febbraio al cinema Odeon), sempre sabato 4 febbraio alle 21, nella chiesa di San Salvatore al Monte, veglia di preghiera presieduta dal vescovo ausiliare Claudio Maniago, sul tema «giovani aperti alla vita». Domenica 5, in piazza SS. Annunziata, festa di compleanno di «Agata Smeralda», la prima bambina accolta nell’istituto degli Innocenti che ha dato il nome all’associazione che oggi si occupa di adozioni a distanza e progetti per l’infanza. Alle 15, verrà deposta una corona di fiori nel luogo dove la piccola Agata Smeralda fu abbandonata nel 1445. Alle 15,30 nella basilica della SS. Annunziata l’arcivescovo Giuseppe Betori consegna il premio «Prima di tutto la vita» alla Misericordia di Vaglia. Alle 17,30 messa presieduta dall’arcivescovo, insieme a mons. Franco Croci, mons. Gilio Felicio e all’abate Michael John Zielinski.

Domenica 5 febbraio, alle 11,30, messa in Cattedrale a Volterra con le famiglie, con un invito particolare alle coppie di sposi in attesa di un figlio e alle famiglie che hanno battezzato i loro figli nel 2011.

A Prato in programma un mese intero di incontri, che si è aperto sabato scorso con una messa, presieduta da mons. Basilio Petrà nella chiesa del Soccorso. Sabato 4 febbraio, alle 13, all’ospedale Misericordia e Dolce, volontari Cav e Mpv donano un fiore a tutte le neomamme. Alle 18, in cattedrale, messa.. Domenica 5, in tutte le parrocchie volontari Cav e Mpv saranno presenti con bulbi e primule per l’iniziativa «Un fiore che sboccia per una vita che nasce». Alle 19, in cattedrale, messa presieduta dal Vescovo Simoni. Venerdì 10, alle21, nella chiesa di Sant’Anna in viale Piave, il Mpv e la Pastorale giovanile propongono la veglia «Giovani aperti alla Vita». Venerdì 24 febbraio, alle 21,15, all’oratorio di Sant’Anna (Prato), incontro «Giovani aperti alla vita: sì, ma come?», con Antonella Diegoli (presidente Federvita Emilia-Romagna) e don Valerio Baresi. Domenica 26, alle 17, al teatro Frassati San Giusto, Rut Band in «Concerto per la Vita: musica e parole per parlare di Vita».

Sabato 4 febbraio, a Pisa, saranno allestiti alcuni «info point» per presentare e promuovere il progetto Gemma che prevede l’adozione di mamme in difficoltà per far nascere il loro bambino.Venerdì 10 febbraio il convegno «Accoglienza e tutela della maternità. Valutazione socio-economiche in tema di sostegno alla maternità». Infine, il prossimo 25 marzo, un pranzo di beneficenza, aperto a tutti, per sostenere un «progetto Gemma».

A Livorno, come è consuetudine, la Diocesi, in collaborazione con aggregazioni laicali e il Tavolo dell’oggettività (il luogo di confronto tra il Vescovo ed i Primari ospedalieri), promuove una serie di iniziative. Sabato 4, alle 18, in S. Lucia (Antignano), messa per i bambini mai nati. Domenica 5, alle 16.30 in cattedrale, premiazione concorso disegni dei bambini delle scuole e esibizione delle Corali S. Jacopo e Rockettari di Cristo Alle 18, messa per la vita presieduta da mons. Giusti. Lunedì 6, alle 17.30 nella chiesa S. Rosa, tavola rotonda, moderata da Sandra Cavallini, su «Un nuovo consultorio per la promozione della maternità e della famiglia», con Edoardo Micheletti, Rosa Maranto, suor Raffaella Spiezio, padre Maurizio De Sanctis. Martedì 7 febbraio, alle 16 nella cappella dell’Ospedale, messa con Adorazione e Rosario meditato, animato dalle aggregazioni laicali. A seguire visita nel reparto maternità. Venerdì 17, alle 17,30, nella sala consiliare della Provincia Stefano Semplici, presidente del Comitato internazionale di bioetica dell’Unesco, parlerà su «Chi è l’uomo che tu te ne ricordi? L’uomo: dalla biologia luce sul suo mistero».

Nella diocesi di Siena-Colle V.E.-Montalcino sono in programma veglie di preghiera nei vicariati. Tra queste, segnaliamo quelle a Vico Alto (4 febbraio, ore 18), a Monteroni d’Arbia (3 febbraio, alle 21), a S.Rocco a Pilli (3 febbraio, alle17.30), a S. Lorenzo a Poggibonsi (3 febbraio, alle 21.15), in S. Vigilio a Siena (2 febbraio, alle 21).