Toscana

Giovani e lavoro, cominciare a crederci

Le istituzioni formative principali, la famiglia e la scuola, privilegiano sistematicamente la capacità di adattamento individuale, assumendo l’ambiente economico e sociale come un dato. E scoraggiano il senso della possibilità, la capacità di adattare tale ambiente considerandolo invece quale esso è, cioè un prodotto umano». Dalle parole di Stefano Bartolini, tratte dal suo «Manifesto per la Felicità», abbiamo tratto l’idea cardine che sintetizza il percorso che affronteremo con i giovani provenienti dalle maggiori associazioni e movimenti cattolici della Toscana.

La possibilità! La possibilità che non è solo speranza di cambiamento, ma un dato di fatto. Il mondo in cui viviamo, il sistema economico e politico non sono assiomi: sono il prodotto delle scelte dell’uomo. E che i giovani, con il loro entusiasmo, la loro energia, la loro modernità e la sana incoscienza, possono e devono modificare e migliorare.

Il Movimento Lavoratori di Azione Cattolica, insieme ad Opera La Pira e in collaborazione con Agesci e Confcooperative, investe sui giovani, accompagnandoli in un percorso di riflessione e condivisione sui temi del lavoro. È sua aspirazione dare loro fiducia, oltre che gli strumenti, affinché finalmente afferrino il testimone che la generazione degli adulti dovrà infine loro passare.

Ricchi delle riflessioni condivise e maturate durante il seminario dello scorso anno, dal 5 al 7 aprile al Centro Studi CISL di Fiesole, affronteremo un percorso di studio che si aprirà con Padre Cortesi, direttore di «Espaces» di Pistoia, progetto promosso dall’Ordine domenicano per contribuire alla costruzione dell’Europa, con particolare attenzione agli aspetti spirituali e al dialogo tra religioni e società. A Padre Alessandro chiederemo di aprire il seminario, ricordando che la speranza per il credente è certezza che non deve venir meno. «Non lasciatevi rubare la speranza, per favore, non lasciatevi mai rubare la speranza», come ha implorato il nostro Papa ai giovani durante la celebrazione della Giornata delle Palme.

La giornata del sabato prevede discussioni più tecniche, introdotte da Claudia Fiaschi, presidente della Confcooperative Toscana e da Alessandra Nocentini dell’agenzia per il lavoro Gi-Group. A loro chiederemo quale siano le possibilità di lavoro in Toscana oggi, quali gli spazi che i giovani sono chiamati ad occupare. O meglio a creare. Finita infatti l’era del «cercare un posto di lavoro», forse ne è stata inaugurata una nuova, quella del «creare un posto di lavoro», o meglio di «essere lavoro». Non più ingranaggi di un sistema, che ha ormai mostrato tutta la sua vulnerabilità, ma motori propulsivi di dinamiche economiche diverse, più moderne, adeguate, etiche.

Il pomeriggio i lavori si svolgeranno in forma laboratoriale, in modo che i partecipanti siano agevolati nel confronto e nell’espressione, dato che il tema da affrontare è la rappresentanza. Chi esprime la voce dei giovani? I sindacati? Chi rappresenta le istanze dei giovani inoccupati, precari, con contratti a tempo? Chi comunica le loro necessità ed aspettative? La politica? Gli adulti? Loro stessi? Ma in quale forma e con quale efficacia? Paolo Ermini, direttore del Corriere Fiorentino, Rosario Iaccarino, responsabile della formazione della FIM-CISL, e Andrea Bellini, del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Firenze, ne parleranno all’interno dei gruppi di studio, per avviare insieme un dibattito e, magari, anche un percorso da poter avviare.

Carlo Andorlini, responsabile Ufficio «Giovanisì», tornerà a trovarci per comunicare aggiornamenti in merito al progetto della Regione Toscana per «aiutare i giovani a costruire un futuro autonomo e dignitoso, ad avere un’istruzione e una formazione qualificante e utile e offrire la possibilità di inserirsi nel mondo del lavoro». Il dopo-cena sarà accompagnato da Francesco Mininni, critico cinematografico di Toscana Oggi, che ci introdurrà alla visione di «Mare Nero», film d’esordio del regista fiorentino Federico Bondi.

La domenica incontreremo un imprenditore, Niccolò Manetti della «Manetti Battiloro», azienda leader mondiale nella produzione della foglia d’oro usata da architetti e artigiani per restaurare, abbellire, rivestire, impreziosire. Azienda che ad oggi occupa 130 lavoratori. In una intervista a Toscana Oggi, Niccolò Manetti esprimeva una pragmatica speranza: «Rispetto alla globalizzazione, che ha messo in ginocchio tante aziende italiane, noi abbiamo degli anticorpi: uno di questi è proprio il tenere al centro dei nostri interessi l’uomo, la persona piuttosto che il profitto». Gli imprenditori: gli eroi e i martiri di questi nostri tempi.

Ai giovani sarà lasciata un’ulteriore testimonianza di speranza e di possibilità: il Progetto Policoro – progetto di evangelizzazione attraverso cui la CEI interviene per aiutare i giovani disoccupati o con cattivi lavori, a trovare la dignità di un lavoro anche attraverso la forma cooperativa e la piccola imprenditorialità. Gli strumenti di cui la CEI si avvale per dare concreti segni e gesti di speranza sono proprio i giovani, gli «animatori di comunità», chiamati a costruire un ponte tra il territorio, le istituzioni, gli enti pubblici e privati, e i giovani che non riescono ad orientarsi e a trovare la propria strada

E il seminario non vuole concludersi con la S. Messa celebrata insieme alla comunità parrocchiale di San Domenico a Fiesole. Ma da lì comincerà il suo vero e proprio percorso: nella vita dei giovani, testimoni della speranza e della possibilità.

*Incaricato Mlac Toscana

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