Toscana

Gkn: card. Betori, ritrovare la centralità del pensiero sociale della Chiesa

“Le cose che ci stanno più a cuore noi le affidiamo al Signore, e la sorte di questi lavoratori ci sta particolarmente a cuore. Per questo ho voluto che tutta la diocesi fosse unita domani in questa preghiera al Signore, per portare di fronte a Lui la richiesta che converta il cuore e le menti di coloro che hanno responsabilità in questa vicenda, perché siano rispettati i lavoratori e le loro famiglie”. Lo ha detto l’arcivescovo di Firenze intervistato oggi dal TgR della Toscana sulla vicenda della Gkn e il licenziamento di 422 lavoratori.

L’intenzione di preghiera di domani, ha ricordato il cardinale, riprende le Parole di Papa Francesco “non esiste peggiore povertà di quella che priva del lavoro e della dignità del lavoro” (Fratelli tutti, 162). Il suo pensiero ci guida in tutta la riflessione sui sistemi economici e la vita sociale. Il Papa ha inventato anche una parola “inequita’ “, per dire che questi sistemi economici non sono equi, non sono giusti. E questa ingiustizia di fondo di certa economia di oggi si rivela nelle vicende umane, proprio come in questa della GKN. È quindi molto importante per noi ritrovare la centralità di quello che è il pensiero sociale della Chiesa attorno al valore della persona umana, ai principi di sussidiarietà e solidarietà e al tema del bene comune. Sono tutte stelle che dovrebbero guidare la strada di chi vuole trovare una soluzione a questo problema della GKN di Campi Bisenzio”.

“La pandemia ha fatto scoprire cose brutte, ma anche belle. Non dimentichiamo che tanta solidarietà si è mossa proprio quando si è percepito che da solo nessuno si salva, lo si fa solo insieme. E anche in questa vicenda della GKN credo che dobbiamo prenderne atto, da sola non si salva neanche un’azienda. C’è bisogno di tutto il mondo del lavoro, della politica, della cultura, della Chiesa che facciano argine contro questa cultura individualistica che lascia ai margini la dimensione umana del lavoro, mentre mette al centro altri valori”, ha concluso l’arcivescovo Betori.