Toscana

Gmg, da Colonia a Sydney

Il richiamo alla santità, l’urgenza di sentirsi Chiesa e la missionarietà. Sono questi, per don Paolo Giulietti, responsabile del Servizio Cei per la pastorale giovanile, alcuni dei principali temi emersi dalla XX Gmg. Tracciando un bilancio per il Sir don Giulietti ha detto: “La chiamata alla santità, come ha ripetuto il Papa, passa per un vero rinnovamento interiore. I giovani hanno capito che la vera rivoluzione è volgersi a Dio. Ed è questo l’unico modo di cambiare il mondo”.

Altro messaggio “forte” emerso dalla Gmg tedesca, ad avviso di Giulietti, è stato quello “dell’importanza di sentirsi Chiesa. L’appartenenza alla Chiesa e, quindi, alla comunità ecclesiale è fondamentale nel cammino di fede. Il Papa ha invitato i giovani a non ricercare comunità ideali ma a portare il loro contributo in quella in cui si trovano a vivere. Allo stesso modo, ha richiamato i movimenti e le nuove aggregazioni ecclesiali a vivere la dimensione ecclesiale senza cammini paralleli”.

Messaggi che si pongono – ha aggiunto Giulietti – “in continuità con Giovanni Paolo II più volte richiamato da Benedetto XVI nei suoi discorsi. Un fatto molto apprezzato dai giovani che sanno di poter essere ascoltati e seguiti, allo stesso modo, da Papa Ratzinger”. Magari con uno stile diverso, “meno ricco di gesti come Giovanni Paolo II, ma ricco di contenuti, di parola. La novità, semmai, sta nella capacità di Benedetto XVI di dare il meglio di sé nella relazione interpersonale, come hanno testimoniato i giovani che sono stati a pranzo con lui descrivendolo come uomo di grande ascolto. Riesce ad incontrare ogni persona in modo particolare”.

Infine la missionarietà: “Il logo della Gmg scomposto, al termine della celebrazione conclusiva, e dato ai rappresentanti dei cinque Continenti perché portino il Vangelo in ogni parte del mondo rappresenta un chiaro segno di questo impegno che il Papa chiede ai giovani. Essere testimoni credibili del Vangelo”. Chiusa la Gmg si pensa al dopo: “Ci attende un anno impegnativo che ci porterà al Convegno della Chiesa italiana di ottobre 2006. A tracciare la strada saranno le parole del Papa a questa Gmg”.

L’annuncio: nel 2008 a SydneyNel 2008 a Sydney“. Questo il saluto di Benedetto XVI, durante l’Angelus, agli 800 mila giovani che nella piana di Marienfeld, dopo aver vegliato nella notte, hanno partecipato domenica mattina alla Messa conclusiva della XX Gmg. “Nel mio cuore sento risuonare forte una parola: grazie. È Dio stesso che l’ha impressa nei nostri cuori e l’ha sigillata con questa Eucaristia, che significa proprio ringraziamento”, ha detto all’Angelus il Papa. Nell’omelia il Papa ha rivolto un invito ai giovani ad impegnarsi per un mondo migliore. E al momento di lasciare la Germania, Benedetto XVI, durante lacerimonia di congedo all’aeroporto di Colonia-Bonn, ha rinnovato l’appello a formare i giovani a valori umani e spirituali per costruire un futuro di vera libertà e di pace. Sydney 2008: la soddisfazione del card. PellGrande soddisfazione per la scelta di Sydney come sede della prossima Giornata mondiale della gioventù, nel 2008, è stata espressa oggi dal card. George Pell, arcivescovo della città, subito dopo l’annuncio dato da Benedetto XVI all’Angelus. “Sono tre anni che lavoriamo su questo progetto con il Governo australiano – ha detto il cardinale al sito gmg2005.it, portale ufficiale per la Gmg in Italia -. Credo che ormai il piano elaborato sia abbastanza consistente, anche se abbiamo tutti i prossimi 3 anni per lavorarci sopra. A Sidney ci sono 4 milioni di abitanti, di cui 1 milioni cattolici. Cinque anni fa ci sono state le Olimpiadi e la città gode di ottime strutture di ricezione per ospitare tutti i pellegrini che verranno”. La speranza del cardinale è che con la Gmg “si possa rafforzare la ricchezza della nostra fede. A Sydney ci sono anche tanti giovani senza religione. È mia intenzione fare di tutto perché la Gmg sia anche per loro un’esperienza forte”. Appuntamenti storiciQuesta prima visita all’estero di Benedetto XVI è stata caratterizzata da alcuni appuntamenti che rimarranno “storici”. Prima di tutti la visita alla Sinagoga di Colonia, distrutta nel 1938 dai nazisti e riedificata dopo la guerra con l’aiuto dei cristiani, durante la quale ha usato parole chiare per condannare ogni forma di antisemitismo. Di grande rilievo anche l’incontro di sabato pomeriggio con le comunità islamiche, durante il quale ha ripetuto con forza che nessuno può uccidere in nome di Dio. Altri appuntamenti significativi sono stati l’incontro con i seminaristi presenti alla Gmg e poi con i rappresentanti delle confessioni cristiane, per rilanciare il dialogo ecumenico, uno dei temi portanti del suo pontificato. Infine, nella sera di sabato, nella spianata di Marienfeld, l’abbraccio con tutti i giovani della Gmg, per la veglia e – domenica – la Messa conclusiva.

Unica nota negativa l’organizzazione che, a dispetto della fama di cui godono i tedeschi in queste cose, ha mostrato molte crepe, a partire dai trasporti, dimostratisi insufficienti, alla distribuzione dei pasti, fino alla sistemazione della spianata di Marienfeld, dove non essendo stati previsti dei corridoi, Benedetto XVI non è potuto passare in mezzo ai giovani con la “papamobile” come avrebbe desiderato. E di questo il Papa stesso ha chiesto scusa agli 800 mila giovani. Rispondendo a braccio al saluto del card. Meisner, Benedetto XVI ha detto infatti: “Grazie per queste ore meravigliose che mi avete donato. Mi avrebbe fatto piacere percorre tutta Marienfeld con la Papa-mobile per essere vicino a ciascuno di voi ma, vista la situazione logistica, non è stato possibile”.

Tutto pronto a Marienfeld per la conclusione Oggi e domani la Giornata mondiale della gioventù si trasferisce a Marienfeld, il “Campo di Maria”. Il campo, che era una miniera di lignite a cielo aperto, deve il suo nome a una statua della Madonna in pietra calcarea francese del 1420, che oggi si trova nella chiesa dell’Assunzione a Frenche.

L’appuntamento per i giovani a Marienfeld è alle ore 12, quando alcuni artisti apriranno l’evento. Quindi, arriverà la Luce della pace di Betlemme, che verrà consegnata a tutti partecipanti affinché la portino a casa, in ricordo dei Magi che, seguendo la stella, arrivano alla grotta.

Alle 20.30 inizierà la veglia che si compone di due parti: i vespri, con l’ingresso della croce della Gmg e dell’icona della Madonna, e l’adorazione eucaristica con la festa della luce. L’accompagnamento musicale è affidato a un gruppo indiano e a uno del Ghana, mentre le preghiere dei fedeli sono scritte da giovani. Le intenzioni verranno portate sulla collina in sette contenitori trasparenti a significare che non sono nascoste, ma condivise da tutti. Il numero sette è la somma del tre, la Trinità, e del quattro, i punti cardinali. Domani, alle 7 si reciteranno le lodi e alle 10 inizierà la celebrazione eucaristica conclusiva della Gmg.

I simboli della vegliaLa luce è uno dei più importanti simboli cristiani e sarà anche uno dei simboli della veglia e della celebrazione eucaristica conclusive della XX Gmg, che si terranno questa sera e domani a Marienfeld. Le 27 colonne di luce sul lato ovest dell’area rappresentano le altrettante diocesi tedesche; il corridoio centrale che porta alla collinetta dell’altare e il percorso della processione vengono messi in risalto da lampioni. Centoventi candele di un 1 di diametro, con 7 stoppini ciascuna, galleggiano in piscine tonde sparse sulla spianata di Marienfeld; prima della celebrazione, i giovani accenderanno 7mila candele. Tutti i pellegrini terranno in mano una candela accesa.

Altri simboli sono la collina e la nuvola. In molte culture e religioni le colline e le nuvole rappresentano luoghi di incontro con Dio: Mosè ricevette i 10 comandamenti sul monte Sinai. Così l’altare della messa conclusiva della Gmg è posto su una collinetta. Il tetto sovrastante è a forma di nuvola: nella Bibbia si racconta di Dio che appare in una nuvola e parla.

L’altare, l’ambone, le sedie del Papa e dei concelebranti, sono stati in parte costruiti da giovani nell’ambito di un progetto di avviamento professionale. Anche i fiori, che compongono una stella lungo le due curve del percorso della processione che porta alla collinetta centrale, sono un messaggio: indicano il punto focale della cerimonia. Uno speciale logo della Gmg in legno è stato realizzato da ragazzi del reparto di terapia del lavoro del carcere di Monaco di Baviera.

Al termine della celebrazione conclusiva alcuni giovani riceveranno dalle mani dell’arcivescovo di Colonia, card. Joachim Meisner, e del segretario generale della Gmg, Heiner Koch, le singole parti di questo logo.

Il primo messaggio ai giovaniNel suo primo messaggio rivolto ai giovani Benedetto XVI li ha invitati “con insistenza: spalancate il vostro cuore a Dio, lasciatevi sorprendere da Cristo! Concedetegli il ‘diritto di parlarvi’ durante questi giorni!”. Lasciata alle 16 la sede dell’arcivescovado di Colonia il Papa si è imbarcato al molo Rodenkirchenerbrücke su un battello scortato da altri 5 battelli in rappresentanza dei 5 continenti. Si è poi fermato al molo Poller Rheinwiesen per salutare i giovani riuniti per la festa di accoglienza. Il Papa ha ricordato la “straordinaria eredità spirituale” lasciata da Giovanni Paolo II ed ha detto: “Lui vi ha amati, voi l’avete capito e lo avete ricambiato con lo slancio della vostra età. Ora tutti insieme abbiamo il compito di metterne in pratica gli insegnamenti. Con questo impegno siamo qui a Colonia, pellegrini sulle orme dei Magi”.

Sul battello il Papa ha parlato con tutti i giovani che erano a bordo. Lo ha detto il portavoce della Santa Sede, Joaquín Navarro Valls, ai giornalisti, spiegando che “mentre Giovanni Paolo II comunicava soprattutto con i gesti, Papa Ratzinger dedica grande spazio alla parola. Questo sarà il pontificato dei concetti e delle parole”. Il Papa, ha riferito ancora il portavoce, si è detto “molto soddisfatto dell’accoglienza e a pranzo ha voluto essere informato di tutti i dettagli”. Prima di iniziare il suo discorso, appena sbarcato con il battello a Colonia ha ringraziato Dio “per il cielo azzurro”, aggiungendo: “Colonia è una città molto spiritosa ma anche molto cattolica”.

“L’avete visto? Ha salutato proprio me!”, scherza un ragazzo francese. Un inglese descrive la scena che ha visto dall’alto di un albero alle amiche che non vedevano nulla: “Era sulla prua circondato dai cardinali, si è girato a destra, poi a sinistra”: è durato più o meno trenta secondi il primo emozionato incontro dei tanti giovani, in attesa sulle sponde del Reno, con il Papa, il tempo che ha impiegato il battello per passare davanti al loro punto di osservazione. In un istante si è sparsa la voce “arriva, arriva”, pochi altri secondi per affacciarsi e veder passare la nave con tanti giovani sul ponte che sventolavano bandiere di tutti i Paesi e il Papa che salutava. Eccitatissimi i giovani, che continuano a urlare “Benedetto… Oèèè, w il Papa” e a raccontarsi ciò che hanno visto. I più sono rimasti in attesa e il Papa li ha accontentati: è passato in battello una seconda volta, tra il giubilo di tutti.

Dopo la festa sul lungo Reno per accogliere Benedetto XVI, strade bloccate, ponti chiusi e trasporti in tilt per oltre un’ora e mezza a Colonia. Diversi disagi per i pellegrini. Il grande ponte in ferro di fronte la cattedrale, lo Hohenzollern Brucke, è rimasto aperto a lungo in una sola direzione, dal centro della città verso la fiera. Da un furgone l’altoparlante della polizia avvisava i giovani, in inglese e in italiano, di lasciare la zona antistante il ponte e dirigersi verso la periferia. I treni passavano vuoti in entrambe le direzioni. A partire dalle ore 21, la situazione è andata normalizzandosi. Il grande afflusso di giovani per l’arrivo del Papa in città ha messo a dura prova l’organizzazione, senza peraltro compromettere lo svolgimento del programma della giornata.

L’accoglienza sulla Roncalliplatz “Lei è venuto a Colonia per incontrare la gioventù del mondo. Ci siamo preparati intensamente e a lungo a questo evento”: con queste parole l’arcivescovo di Colonia, Joachim Meisner, ha accolto Benedetto XVI sulla Roncalliplatz, il “cuore” della città renana. Meisner ha dunque ricordato al Papa la presenza, tra i ragazzi della Gmg, di molti concittadini: “Poiché l’amore diviso è amore raddoppiato – ha sottolineato Meisner – noi di Colonia non ci sentiamo trascurati se lei ora dedicherà tutto il suo tempo e tutta la sua attenzione alla gioventù del mondo”. Il cardinale ha affermato: “Lei conosce la nostra città e la nostra diocesi già da decenni. Anche noi la conosciamo e siamo molto lieti che lei sia qui in Germania e a Colonia per la prima volta da Papa. Colonia è considerata la Roma del Nord. Santo Padre, si senta da noi come a casa”. Colonia, città dei Magi, dove “si celebra in un certo senso, tutto l’anno la festa dell’Epifania” e anche dove “uno dei tre Magi è stato visto come un re moro e, quindi, come il rappresentante del Continente africano”. Colonia, città dei Santi e dei martiri che, “mediante la testimonianza della loro vita e la traccia lasciata nella storia del popolo tedesco, hanno contribuito alla crescita dell’Europa su radici cristiane”. Sono le due immagini alle quali Benedetto XVI questa sera, nel saluto sulla Roncalliplatz – all’uscita della cattedrale, dove aveva incontrato alcune centinaia di giovani disabili fisici e psichici – ha unito quella della XX Gmg. “A voi oggi – ha detto rivolgendosi ai giovani che poco prima lo avevano salutato dalle rive e anche dall’acqua del Reno nel passaggio a bordo del RheinEenergie – il compito di vivere il respiro universale della Chiesa. Lasciatevi infiammare dal fuoco dello Spirito, affinché una nuova Pentecoste rinnovi i vostri cuori. Mediante voi, i vostri coetanei di ogni parte della terra giungano a riconoscere in Cristo la vera risposta alle loro attese”. La gioia per il ritorno in GermaniaGioia ed emozione sul volto di Benedetto XVI al suo ritorno, da Papa, in Germania. Dalla scaletta dell’aereo, che giovedì 18 agosto lo ha portato nel suo paese natale, il Papa ha salutato con la mano i presenti e ha dovuto “lottare” con la mantellina portata via da una folata di vento. Dopo gli onori militari il Pontefice ha “litigato” nuovamente con il vento che per ben tre volte ha portato la mantellina a coprirgli il volto.

Entusiasmo dei giovani che lo salutavano inneggiando il suo nome. Alcuni scandendo il ritmo con le mani, altri con la “ola”. Quindi, ha scambiato qualche parola con i due statisti e le consorti, in particolare con la moglie del Cancelliere, Doris, anche lei bavarese. E, infine, un imprevisto elogio al discorso del presidente Köhler: “Non mi aspettavo – ha detto il Papa – che un esperto di politica e di economia potesse pronunciare un discorso così filosofico e teologico”. Prima di andare a Colonia, Benedetto XVI ha ancora salutato alcuni giovani disabili, mentre veniva eseguito “Adoremus”, l’inno della Gmg.

INCONTRI ECUMENICI E INTERRELIGIOSI DEL PAPA. MONS. MUSSINGHOFF (AQUISGRANA), UN MESSAGGIO AI PAESI ISLAMICI IN NOME DELLA PACE“Da questo incontro emergerà un messaggio importante. Dirà ai Paesi islamici che questo Papa è dalla parte della pace, che si è messo sulle orme di Giovanni Paolo II che tanto ha fatto per impedire la guerra in Iraq. Dirà ai musulmani dei Paesi arabi che il cristianesimo e la Chiesa sono e lavorano per il Vangelo della pace”. Lo ha detto mons. Heinrich Mussinghoff, vescovo di Aquisgrana e vicepresidente della Conferenza episcopale tedesca, che questa mattina in una conferenza stampa ha commentato gli incontri che durante la sua permanenza a Colonia Papa Benedetto XVI avrà con evangelici, ebrei e musulmani.

Il primo incontro venerdì 19 agosto, alle 12, nella Sinagoga di Colonia con la comunità ebraica. “Un incontro – ha detto mons. Mussinghoff – che avviene in un momento difficile” anche per alcune incomprensioni di carattere diplomatico tra Santa Sede e Israele. “Giovanni Paolo II ha costellato il suo pontificato con numerosi segni di amicizia per il popolo ebraico, ora gli ebrei stanno capendo se il nuovo Papa continuerà sulla sua stessa linea”.

Anche con i rappresentanti delle Chiese evangeliche l’incontro (previsto sabato 20, alle 18, nell’arcivescovado) si prospetta “difficile soprattutto a causa della pubblicazione della “Dominus Iesus” che non ha avuto tra le Chiese evangeliche una buona accoglienza. Tutti i leader evangelici però – ha aggiunto il vescovo – sono stati concordi nel dire che questo Papa è un eccellente teologo e che dalla sua serietà si attende nuovo impulso al cammino delle Chiese verso l’unità”.

PATRIARCA MESROB II (TURCHIA), UN’OPPORTUNITÀ PER MIGLIORARE I RAPPORTI CON L’ISLAM “Ogni incontro del Papa con i leader delle Comunità islamiche rappresenta un’opportunità importante e unica per migliorare i rapporti tra il mondo cristiano e quello musulmano”. È l’opinione del Patriarca ortodosso armeno di Istanbul e Turchia, Mesrob II, riguardo all’incontro che venerdì 19 agosto, alle 18.15, Papa Benedetto XVI avrà con alcuni rappresentanti delle Comunità nella casa dell’arcivescovo di Colonia. “Il Papa – spiega Mesrob II – è per l’Islam la più grande autorità cristiana tanto da rappresentare un simbolo del mondo cristiano. Non c’è altra Chiesa e altra figura che può avere questo ruolo. Le sue dichiarazioni e le sue azioni riguardo, soprattutto, al dialogo interreligioso sono molto seguite. Tutto quello che il Papa dice e fa, ha un impatto molto importante sulle altre Comunità di fede”. A questo aspetto, si aggiunge anche il fatto che “nel mondo islamico ci sono molte distorsioni in merito al cristianesimo. L’Occidente, soprattutto nei Paesi del Medio Oriente, è visto come un male da combattere. Spesso lo si confonde con la politica degli Stati Uniti e tutto questo ha delle conseguenze anche su tutta la cristianità”. Per queste ragioni, ogni incontro del Papa con i leader delle Comunità islamiche è un’opportunità per migliorare le relazioni: “Tu parli male e disprezzi una persona e hai paura di lei – conclude il Patriarca – solo quando non la conosci”. Disagi nei trasporti per il grande afflusso di giovaniMercoledì sera allo Rheinenergie stadion di Colonia si è tenuta la festa degli italiani con oltre 50 mila giovani nello stadio e altri 20 mila che sono dovuti restare all’esterno. Verso le 23, la stazione centrale di Colonia è stata presa d’assalto dai giovani pellegrini, per lo più italiani di ritorno dal Rheinenergie Stadion dove si era appena conclusa la festa italiana. Il grande afflusso di gente, soprattutto in prossimità del binario 11, ha causato forti pressioni, impedendo vie di uscite. Sono dovuti intervenire sul posto ambulanze, pompieri e polizia per riportare la situazione alla normalità. Sono arrivati anche pullman e navette per aiutare il deflusso. Ci sono stati collassi e alcuni sono rimasti feriti “anche se – ha precisato oggi ai giornalisti Herman-Josef Johanns, responsabile per la logistica della Gmg durante la consueta conferenza stampa quotidiana – nessuno è stato trasportato all’ospedale”. Solo alle ore 1, la situazione è rientrata. In seguito all’evento è stato deciso di mettere a disposizione più treni e binari per il flusso dei pellegrini, ma soprattutto di intensificare i canali informativi attraverso tutti i mezzi possibili, a partire dalla radio, che trasmette in 5 lingue ai volontari dispiegati lungo le strade della città.

Tutti i discorsi di Benedetto XVI a Colonia

Il primo messaggio ai giovani: “Spalancate il vostro cuore a Dio”

BENEDETTO XVI, PER LA PRIMA VOLTA NELLA MIA CARA PATRIA

Le tre celebrazioni d’apertura della Gmg

Migliaia di giovani toscani a Colonia

La festa degli italiani

La visita alla Sinagoga di Colonia

L’incontro con i seminaristi alla Gmg

L’incontro ecumenico

PROSSIMO INCONTRO MONDIALE A SYDNEY NEL 2008

ANGELUS. BENEDETTO XVI, NEL MIO CUORE SENTO RISUONARE FORTE UNA PAROLA: GRAZIE

IL SALUTO DI BENEDETTO XVI AI VESCOVI TEDESCHI: ‘DONO DI DIO ALLA CHIESA IN GERMANIA’

LA CERIMONIA DI CONGEDO ALL’AEROPORTO: FORMARE I GIOVANI A VALORI UMANI E SPIRITUALI

LO SPECIALE: Gmg, i volti, le voci, i colori