Toscana

Grano, Confagricoltura Toscana: “Decreto non risolve i problemi, il settore è in difficoltà”. Fedagripesca Confcooperative Toscana: “Decreto è primo passo”

“Spesso fanno parte di questi ettari zone che gli agricoltori non coltivano perché poco fertili o limitate in aree residuali dei propri appezzamenti. Il quadro del settore – dice Neri – è chiaro. Gli agricoltori hanno preso batoste in serie: siamo partiti dal problema della siccità, per poi arrivare al prezzo alto delle materie prime, all’aumento esponenziale del costo del carburante. Poi è scoppiata la guerra in Ucraina. Apprezziamo da un lato l’iniziativa del governo per cercare di venire incontro agli agricoltori, ma servono mosse più strategiche e interventi che risolvano la stessa sostenibilità dell’impresa agricola.”. 

Per sbloccare il grano – circa 22 milioni di tonnellate – stoccato nei porti ucraini, aggiunge Neri, “è necessaria un’azione diplomatica che consenta di velocizzare il processo, accelerando appunto lo sblocco del grano fermo nei porti. Tutte le alternative, dalle ferrovie alle rotte stradali, richiedono tempi più lunghi: non possiamo permettercelo”.

“E’ un primo passo. Siamo abbastanza soddisfatti, poi naturalmente attendiamo le prossime mosse”. E’ il commento del presidente di Fedagripesca Confcooperative Toscana Fabrizio Tistarelli. I terreni potranno essere coltivati su tutto il territorio regionale e principalmente in provincia di Grosseto (16mila ettari), Siena (15mila), Firenze (8mila), Pisa (7mila), Livorno (2,7mila) e Lucca (1,2mila).  “Vorrei che fosse un punto di partenza – ha aggiunto Tistarelli -. Il settore ha bisogno di aiuti e questo è sotto gli occhi di tutti: si esce da questo momento con unità, determinazione. Apprezzo che il Governo abbia messo in campo strumenti in grado di poterci sostenere, nei prossimi mesi questo impegno dovrà andare avanti con costanza, in modo da poter sostenere le nostre aziende”. Apprezzamento anche per le iniziative in corso per sbloccare il grano stoccato nei porti ucraini: “Pensiamo che sia una misura necessaria”, conclude Tistarelli.