I cattolici e la speranza per la Toscana che verrà
Lavoro ed economia, politica e istituzioni, famiglia e scuola, immigrazione e giovani. Questi i capitoli di una particolare «agenda» su cui i cattolici toscani sono impegnati per un loro specifico cammino non solo culturale ma anche politico. Di questo si tornerà a parlare a Pistoia in occasione della presentazione di un volume con gli atti della «Settimana Sociale» che centinaia di delegati, da tutte le diocesi toscane, tennero sempre a Pistoia, all’inizio dello scorso maggio. Gli atti, ma anche le proposte emerse nei gruppi di lavoro e riunite in un documento chiamato «agenda di speranza», vengono ora consegnati ai delegati e dunque, attraverso essi, a tutte le diocesi della Toscana.

L’appuntamento è nel teatro “Mauro Bolognini” (in via del Presto 5. Nelle vicinanze di piazza Duomo, a Pistoia) questo sabato 30 novembre con inizio alle ore 9:30. Saranno mons. Giovanni Santucci, vescovo delegato per la Pastorale Sociale e del Lavoro, e padre Antonio Airò che della stessa Pastorale è il responsabile, a presentare (ore 10) «Atti» e «Agenda di Speranza». Segue (ore 10:30) un colloquio pubblico moderato da Andrea Bucelli e introdotto da Antonio Maria Baggio, ordinario di Filosofia politica all’Istituto Universitario «Sophia». Dopo i contributi dell’assemblea, alle ore 12 interviene il card. Giuseppe Betori, presidente della Conferenza Episcopale Toscana.
Per ciascuno dei capitoli su cui gli oltre 300 delegati si confrontarono a Pistoia, adesso vengono riportati «sfide» e «impegni» che dovranno tradursi in ulteriori iniziative (entro un anno, ad esempio, è previsto un nuovo incontro toscano).
Il terreno degli impegni è caratterizzato da una forte concretezza. I cattolici toscani ragionano, ad esempio, sulla formazione di una nuova generazione di politici e sulla riforma del sistema elettorale toscano, su democrazia interna dei partiti politici e sulla separazione delle attività bancarie speculative da quelle creditizie, sulla lotta a corruzione ed evasione fiscale e sui disastri derivanti dalle offese alla salvaguardia del Creato, sull’emergenza educativa e sulla cittadinanza italiana ai figli nati in Italia dei cittadini stranieri.
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