Toscana

IL PAPA AL VERTICE DELLA FAO: «LA SOLIDARIETÀ ISPIRI OGNI FORMA DI COOPERAZIONE»

“Oggi più che mai si impone l’urgenza che, nei rapporti internazionali, la solidarietà diventi il criterio ispiratore di ogni forma di cooperazione, nella consapevolezza della destinazione universale dei beni che Dio creatore ci ha affidato”: questo l’auspicio espresso da Giovanni Paolo II nel messaggio inviato al vertice mondiale sull’alimentazione della Fao, che si apre oggi a Roma. “Voglia Iddio benedire questo incontro – aveva detto il Papa ieri, in occasione della recita dell’Angelus – e illuminare i responsabili delle Nazioni, affinché sappiano esprimere le legittime aspirazioni dei popoli e dare nuovo impulso alla lotta della comunità internazionale contro la fame”. “All’attuale vertice mondiale sull’alimentazione formulo il voto che possa avere il successo desiderato: lo attendono milioni di uomini e donne del mondo intero”, ribadisce oggi il Santo Padre nel messaggio letto dal cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato e capo della delegazione della Santa Sede, all’apertura del vertice. “Se gli obiettivi del vertice del 1996 non sono stati raggiunti – osserva il pontefice – ciò può essere attribuito anche alla mancanza di una cultura della solidarietà e a relazioni internazionali improntate talora ad un pragmatismo privo di fondamento etico-morale. Preoccupanti sono poi alcune statistiche secondo le quali, in questi ultimi anni, gli aiuti ai Paesi poveri appaiono diminuiti e non aumentati”. “Molto ci si aspetta dai tecnici – prosegue il Papa – che dovranno dire quando e come aumentare le risorse in agricoltura, come distribuire meglio i prodotti, come predisporre i vari programmi di sicurezza alimentare, come pensare a nuove tecnologie per aumentare i raccolti ed estendere gli allevamenti. Nel preambolo della Costituzione della Fao si proclamava già l’impegno di ciascun Paese ad aumentare il proprio livello di nutrizione, a migliorare le condizioni dell’attività agricola e delle popolazioni rurali, così da accrescere la produzione e attivare un’efficace distribuzione degli alimenti in ogni parte del pianeta”. Perseguire tale obiettivi, sottolinea Giovanni Paolo II, comporta “una continua riconsiderazione del rapporto tra il diritto di essere liberato dalla povertà e il dovere dell’intera famiglia umana di venire concretamente in soccorso di quanti sono nel bisogno”. L’impegno della comunità internazionale a garantire il diritto alla nutrizione “risulta quanto mai necessario e legittimo, dal momento che la povertà e la fame rischiano di compromettere alla radice l’ordinata convivenza di popoli e nazioni e costituiscono una minaccia concreta alla pace e alla sicurezza internazionale”. Difendere la “sicurezza alimentare” e promuovere “uno sforzo di solidarietà capace di dimezzare entro il 2015 il numero delle persone malnutrite”: questi gli obiettivi del vertice al quale il Papa si unisce. “È una sfide grandiosa – conclude – in cui anche la Chiesa è impegnata in prima fila”.Sir