Toscana

IMMIGRATI: UNHCR, AFFONDATO IN LIBIA BARCONE CON 600 PERSONE. VITTIME

(ASCA) – Un barcone partito da Tripoli è affondato al largo delle coste libiche con circa 600 persone a bordo. La denuncia arriva dalla portavoce dell’Unhcr, Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Laura Boldrini. “Abbiamo parlato con diversi somali arrivati a Lampedusa – spiega all’ASCA – e purtroppo hanno saputo dalle famiglie che altri parenti su una seconda barca partita dopo la loro non ce l’hanno fatta. Una barca che si è spezzata a pochissima distanza dalla costa e le persone a bordo sono cadute in mare. Sicuramente ci sono stati dei morti recuperati dal mare e parecchi dispersi. Questa è una situazione molto preoccupante che dimostra come il regime libico stia usando queste partenze solo per creare pressioni migratorie sui Paesi di arrivo senza nessuno scrupolo, senza preoccuparsi di che tipo di imbarcazioni sono, mandando a morte queste persone”. Come Unhcr, ha aggiunto ancora Boldrini, “siamo molto preoccupati sia che ci possa essere questa modalità, ma anche che poi una volta partiti queste imbarcazioni non vengano automaticamente soccorse. Una barca stracolma di gente è di fatto già a rischio e dovrebbe essere soccorsa”. Boldrini snocciola alcuni dati spiegando che sono state fatte delle stime dal 26 marzo e “includendo i 250 morti nel naufragio del 6 aprile ci sono circa 800 persone che sono partite e non sono mai arrivate. A questo numero vanno ad aggiungersi questi ultimi che ancora non sappiamo quanti sono con certenzza”. “Si tratta – conclude – di una contabilità macabra che denota la necessità di fare uno sforzo aggiuntivo nel Mediterraneo sia da parte dei mezzi commerciali che da parte di quelli militari che devono salvare queste vite umane, serve un sistema di coordinamento per salvare la vita a queste persone”.