Toscana

IMMIGRAZIONE: CARITAS TOSCANA SU CARTA SANITARIA ANCHE A IRREGOLARI, «UN FATTO DI CIVILTÀ»

“Un giudizio sostanzialmente positivo perché quando si estendono diritti e si riconoscono le persone in quanto tali e non per categorie sicuramente è un fatto di civiltà”. A parlare al Sir è don Emanuele Morelli, delegato della Caritas Toscana, commentando la decisione della regione Toscana di garantire le cure mediche necessarie a tutti, compresi gli stranieri non regolarmente soggiornanti sul territorio. Il messaggio che “possiamo recepire da una simile iniziativa – spiega don Morelli – è la centralità della persona. Le persone non sono trasparenti, hanno storie, vicende, fragilità, risorse, etc. Coloro che vivono sul nostro territorio ci sono comunque al di là della loro presenza regolare o irregolare, o se le vogliamo vedere o non vedere. Guardiamo in faccia queste persone e cerchiamo di costruire insieme con loro dei percorsi di legalità”. La sanità è di competenza regionale ma “io credo che dovrebbe essere anche il frutto di un percorso condiviso”. Un effetto collaterale di questa norma potrebbe essere quello “attrattivo”: “se in Toscana ci sono più diritti che altrove ci può essere una maggiore presenza di irregolari in regione. In realtà credo – conclude il rappresentante della Caritas Toscana – questo sia un effetto scongiurato oramai da catene immigratorie ormai stabili: le persone arrivano dove hanno riferimenti parentali, amicali, etc.”Sir