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INDIA, ACCORDO NUCLEARE CON WASHINGTON, SI LAVORA PER SMORZARE TENSIONI

Per tentare di placare la tensione politica sorta nelle ultime due settimane attorno del controverso accordo di cooperazione nucleare civile tra Washington e New Delhi, si sono incontrati stamani il primo ministro Manmohan Singh – fautore dell’accordo – e il segretario generale del Partito comunista (Pci) Prakash Karat, uno dei più accesi critici dell’intesa, insieme ai partiti della sinistra e al partito nazionalista hindu Bjp. Non si conoscono i dettagli del colloquio ma, secondo un portavoce governativo, Karat e il primo ministro lavoreranno per trovare una soluzione. L’accordo di cooperazione nucleare, detto ‘Accordo 123′, ha portato quasi ad una crisi di governo: di fronte alla dichiarata opposizione del Pci, di altri partiti della sinistra (titolari di 63 seggi in Parlamento) e del Bjp, Singh aveva questo week-end minacciato di dimettersi se l’intesa fosse ostacolata dall’assemblea. Il primo ministro ha voluto chiarire ieri di fronte al parlamento che “l’accordo non rimette in questione la sovranità dell’India per quanto riguarda la sua politica estera. Manterremo la nostra autonomia strategica” ha precisato, rispondendo alle critiche di ingerenza americana. “Effettuare o meno un futuro test atomico sarà nostra decisione sovrana” ha aggiunto Singh. L’accordo 123 – che non verrà rinegoziato, aveva detto Singh la scorsa settimana – prevede un sostegno statunitense all’India in ambito nucleare civile in cambio dell’autorizzazione da parte di New Delhi di far controllare alcune sue centrali ad ispettori dell’Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica).Misna