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INDIA, CARD. GRACIAS: FERMA CONDANNA ROGO CORANO, APPELLO ALLA CALMA TRA I CRISTIANI

Una “ferma condanna” degli episodi che hanno portato al rogo del Corano negli Usa, definiti “atti insensibili e irrispettosi”, è venuta dal presidente della Conferenza episcopale indiana, il card. Oswald Gracias, intervenuto ieri pubblicamente. Il sito dei vescovi indiani riporta, infatti, la dichiarazione del card. Gracias e le notizie degli scontri e degli attacchi alle scuole cristiane in Kashmir e Punjab che hanno provocato 18 morti. Il card. Gracias si è detto “profondamente rattristato” dalla vicenda e ricorda che gesti come il rogo del Corano non corrispondono a “ciò che Gesù Cristo ci ha insegnato”. “Il nostro dolore è grande – ha detto – perché cristianesimo e islam hanno molto in comune”. “Condivido la costernazione dei miei fratelli e sorelle musulmane – ha sottolineato – per questo triste evento. Siamo con voi e costruiamo insieme un’India più forte”. Anche l’organizzazione di laici cristiani “All India Christian Council” ha condannato gli episodi di rogo del Corano in occasione dell’11 settembre, ricordando “che non è una maniera cristiana di mostrare rabbia e dispiacere”: “il modo migliore per commemorare la morte di persone innocenti è denunciare e rinunciare alla violenza, specialmente quella motivata dalla religione”.“Non c’è posto, in un Paese civilizzato, per queste barbarie – ha dichiarato l’organizzazione indiana -, e nemmeno per gli atti di vandalismo, i roghi e la profanazione, che urtano i sentimenti religiosi della gente”. “All India Christian Council” ha chiesto alle autorità di “arrestare i colpevoli coinvolti negli attacchi alla chiesa Malerkotla in Punjab e alla scuola cristiana Tangmarg in Kashmir”. Ma soprattutto ha chiesto “protezione per le minoranze cristiane”. Ai membri delle comunità cristiane ha lanciato un appello “a mantenere la pace e l’armonia”. Intanto il sito locale Kashmirobserver.net, che riporta quotidianamente le notizie delle proteste anti-governative e separatiste in Kashmir – aggravatesi quest’estate, causando almeno 80 morti di giovani uccisi dai militari indiani durante le manifestazioni a colpi di sassaiole – precisa che “le proteste sono state causate inizialmente dalle notizie sulla dissacrazione del Corano negli Usa, ma sono state subito dopo indirizzate contro l’India e le forze governative”.Sir