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INDIA, IL RAJASTHAN APPROVA LEGGE ANTI-CONVERSIONI

Il governo del Rajasthan, Stato centro-orientale dell’India, ha approvato ieri, 26 marzo, una legge anti-conversione che prevede pene severe “per coloro che portano avanti attività di conversione tramite frode o manipolazione”.

Diversi gruppi per i diritti umani definiscono il decreto “una norma che cerca di impedire o limitare la presenza di gruppi di minoranza nel Paese”. “Questa legge – afferma mons. Oswald Lewis, vescovo della capitale Jaipur – va contro la Costituzione e limita le libertà personali. Abbiamo il timore che venga usata contro di noi”.

Il Rajasthan Dharma Swatantrik Vidhayak [Legge per la libertà religiosa del Rajasthan ndr] permette alle autorità “l’uso di ogni mezzo per impedire le conversioni” e prevede una pena che va dai due ai cinque anni di reclusione per i colpevoli.

Leggi simili sono già in vigore nell’Orissa, nel Madhya Pradesh, nel Gujarat e nel Tamil Nadu: in quest’ultimo Stato il decreto è stato annullato da un’ordinanza statale, che viene però ignorata in maniera deliberata dalle autorità locali.

Nel Rajasthan i cristiani rappresentano lo 0,11% della popolazione, i musulmani l’8% e gli indù l’89%. Asianews