Toscana

INDIA, OLTRE 40 MORTI IN DUE ATTENTATI A MUMBAI

E’ salito ad almeno 40 morti e 150 feriti il bilancio provvisorio delle vittime delle due grandi esplosioni che questa mattina hanno colpito la città di Mumbai (già Bombay) capitale economica e finanziaria dell’India. In un primo momento si era diffusa la notizia che le bombe collocate fossero state quattro in altrettanti punti della città, ma al momento vengono confermate solo le esplosioni presso il ‘Gateway of India’, monumento coloniale di grande attrazione turistica, e il tempio indù di Mumba Devi. Gli attentati non sono stati ancora rivendicati. Nella città è stato decretato lo stato di massima allerta. Agenzie di stampa internazionale descrivono un clima di panico collettivo con la popolazione terrorizzata dalla possibilità che si stia ripetendo la catena di attacchi dinamitardi che nel 1993 insanguinarono la città. In quell’occasione dodici esplosioni si susseguirono in poco più di due ore lasciando sul terreno 257 morti e 713 feriti. L’attentato di dieci anni fa segnava il primo anniversario della distruzione della moschea di Babri ad Ayodhya, distrutta nel 1992 dagli induisti. Le esplosioni vennero interpretate come una ritorsione contro la comunità indù. L’ombra di Ayodhya sembra dispiegarsi anche sugli attentati di oggi. Infatti le esplosioni sono occorse poco dopo che una corte di Lucknow nell’Uttar Pradesh ha reso noto i risultati di una indagine archeologica sui resti della moschea, sito conteso anche dagli indù. Nel documento si testimonia l’esistenza di un precedente edificio sacro induista al di sotto di quello islamico. La scoperta dovrebbe dare forza alle richieste degli fondamentalisti indù di ricostruire un loro tempio sulle rovine della moschea. L’India è abitata da un miliardo di persone, l’83 per cento delle quali di religione indù e l’11 per cento, pari a circa 140 milioni, di religione musulmana.Misna