Toscana

INDIA, ORISSA: ALTRE CASE INCENDIATE, CAPO RELIGIOSO INDÙ CONTRO ESTREMISMO

Resta tesa la situazione Orissa dove una folla di facinorosi ha incendiato 111 case di dalit (fuoricasta) in quattro villaggi del distretto di Boudh, confinante con quello di Kandhamal, dove nei giorni scorsi ci sono stati scontri tra indù e cristiani; la polizia non ha riferito di feriti o vittime, mentre sono state arrestate due persone. Intanto ieri a News Delhi, in occasione del Gandhi Jayanti (giornata della non violenza in ricordo della nascita di Gandhi), 15.000 persone di tutte le religioni, inclusi capi religiosi indù, hanno partecipato alla marcia organizzata dalle organizzazioni cristiane per protestare contro le violenze in Orissa. “Gli assassini del Mahatma Gandhi sono gli stessi che uccidono i cristiani. Gli estremisti indù non rappresentano la società induista amante della pace; al contrario danneggiano la sacra religione dell’induismo” ha detto il capo religioso indù swami Agnivesh, citato dal sito ‘Indian Catholic’ della Conferenza episcopale indiana, ricordando l’uccisione di Gandhi da parte di un estremista indù. Lo swami (maestro) ha promesso il suo impegno nel portare al parlamento nazionale la questione delle violenze ai danni dei cristiani. Da parte sua, il capo del governo dell’Orissa, Naveen Patnaik, come accade sempre per il Gandhi Jayanti, ha avviato dalla cittadina di Dumuduma una ‘padayatra’ (marcia della pace) per tutto lo stato con la partecipazione dei membri del suo partito, precisando di voler diffondere quest’anno un “messaggio di pace e armonia tra le comunità”; Patnaik, stretto alleato della formazione nazionalista indù Barathiya Janata party, vicina ai radicali indù, è stato spesso oggetto di critiche per il lungo silenzio dal sorgere della crisi e per non aver preso una posizione netta contro i fondamentalisti. La ‘padayatra’ continuerà città per città fino al 16 ottobre, ma un incontro a Phulbani capitale del distretto Kandhamal , è stato annullato per motivi di sicurezza.Misna