Toscana

INDIA, ORISSA: IMPOSTO COPRIFUOCO, PRIMO MINISTRO CONDANNA SCONTRI

Il coprifuoco totale è stato imposto in nove città nel distretto di Kandhamal, dopo gli scontri avvenuti ieri tra indù e cristiani che, secondo gli ultimi aggiornamenti, hanno provocato la morte di una donna e il ferimento di 12 persone. La polizia riferisce di aver arrestato dieci persone coinvolte nelle violenze. Secondo stime riportate dalla stampa indiana, dalla fine di agosto sono almeno 33 le vittime provocate dalle violenze (in ordine i morti sono stati causati dalle aggressioni di estremisti indù ai danni di cristiani, dall’intervento della polizia e dalla reazione di gruppi di comunità cristiane), mentre il sito d’informazione della Conferenza episcopale indiana parla in generale di 45 morti, senza precisarne la religione di appartenenza. Il primo ministro Manmohan Singh ha condannato il ritorno nella violenza in Orissa, dopo alcune settimane in cui la tensione sembrava rientrata, e ha fatto appello “alla popolazione affinché conservi la pace e l’armonia”. Lunedì, nel corso del nono vertice India-Unione Europea svoltosi a Marsiglia, in cui i rappresentanti europei avevano espresso forte preoccupazione per le violenze religiose nel paese asiatico, il primo ministro Singh ha definito quanto accaduto “episodi sporadici” ma comunque una “vergogna nazionale”, assicurando che l’India è una nazione secolare, multi religiosa e multiculturale, impegnata a difendere i diritti delle minoranze e la libertà di fede. “È consolante vedere – aveva detto Singh nel suo intervento – quanti cittadini indiani hanno condannato gli attacchi contro i cristiani con articoli sui giornali, in discussioni pubbliche e nei programmi televisivi e radiofonici”.Misna