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INDIA-PAKISTAN, RIEMERGE CON PIÙ FORZA IL CONFLITTO IN KASHMIR

Sei miliziani separatisti sono stati uccisi nelle ultime 24 ore in scontri con le forze armate indiane del Jammu e Kashmir, alzando a 39 il numero delle persone uccise dall’inizio di agosto; lo riferisce la polizia indiana. Due appartenenti al movimento ribelle di origini pakistane ‘Jaish-e-Mohammed’, uno tra la dozzina di gruppi separatisti islamici attivi dal 1989 nel Kashmir Indiano, sono morti in scontri a fuoco con la polizia in un sobborgo di Jammu; la polizia ritiene che i ribelli preparassero azioni terroristiche nella capitale invernale del Kashmir, mentre altri due miliziani, che avevano preso in ostaggio tre persone per garantirsi la fuga, sono stati uccisi nel distretto di Anantnag; i ribelli hanno lasciato andare i civili ma, dice la polizia, non si sono arresi e sono morti nella sparatoria che è seguita.

Diverso il resoconto dell’incidente diffuso dal quotidiano kashmiro filoindipendentista ‘Greater Kashmir’, secondo il quale i tre civili erano stati mandati dalle forze dell’ordine nella casa dove si erano arroccati i miliziani per convincerli ad arrendersi; il quotidiano aggiunge che nello scontro sono morti anche un soldato e tre sono rimasti feriti; inoltre – continua la testata – da domenica almeno altri due soldati e un civile sono stati uccisi in imboscate dei ribelli sempre nel distretto di Anantnag.

Infine, confermano entrambe le fonti, altri due miliziani sono stati uccisi in separati scontri nel distretto di Kupwara, al confine con l territorio kashmir sotto controllo pakistano, e nel distretto meridionale di Doda. Mentre tra il 2004 e il 2005, sotto l’impulso del processo di pace con il Pakistan, il Kashmir indiano ha visto una parziale riduzione delle attività di guerriglia, dalla scorsa primavera sono andati intensificandosi i combattimenti e gli attentati anche contro civili.Misna