Si assottigliano le speranze di salvare Fabianus Tibo, Domingus Da Silva, Marinus Riwu, i tre cattolici indonesiani condannati a morte per fucilazione: l’esecuzione è stata fissata alle prime ore del 22 settembre (la sera del 21 per i Paesi europei). A lanciare il grido d’allarme è l’agenzia Fides che scrive che la Chiesa indonesiana ha accolto questa notizia con disappunto e sconcerto, anche perché, secondo la legislazione vigente, dal momento in cui è stata inoltrata la domanda di grazia al presidente della Repubblica, la pena è sospesa fino al suo pronunciamento. Se i tre saranno giustiziati, però, questa disposizione sarà violata. Gli avvocati dei tre condannati hanno portato il caso alla Corte penale internazionale a Ginevra. Da molte nazioni giungono appelli al presidente della Repubblica Indonesiana, Susilo Bambang Yudhoyono sospenda l’esecuzione. Tre vescovi indonesiani, mons. Vincentius Sensi, vescovo di Maumere, mons. Nicolaus Adi Seputra, arcivescovo di Merauke e mons. John Philip Saklil, vescovo di Timika – a Roma per un seminario del dicastero vaticano di Propaganda Fide – hanno espresso la loro tristezza per un provvedimento, dietro cui si annidano motivazioni politiche, ribadendo il deciso no alla pena di morte e auspicando un intervento del presidente. Sir
