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INDONESIA, SUMATRA: SALE BILANCIO TERREMOTO, LA TERRA NON SMETTE DI TREMARE

È salito a 14 persone morte il bilancio delle vittime del terremoto che mercoledì scorso ha colpito la zona occidentale dell’isola di Sumatra, arcipelago indonesiano. Lo riferiscono fonti locali, precisando che la terra ha continuato a tremare incessantemente anche oggi. Secondo l’istituto geofisico indonesiano, solo questa mattina, si sono registrate ben 11 scosse, la più forte della quali ha sfiorato i 7 gradi della scala Richter, portando le autorità a lanciare un nuovo allarme Tsunami ritirato qualche ora più tardi. Anche in questo caso la zona maggiormente colpita sembra essere la provincia di Bengkulu, la più vicina all’epicentro del sisma di due giorni fa e alle molte scosse successive. “La terra non ha mai smesso di tremare” dice padre Angelo Capannini, missionario saveriano contattato telefonicamente dalla MISNA a Padang. “Ieri qui in città abbiamo sentito una scossa particolarmente forte che ci ha lasciato per l’intera giornata senza luce, acqua e telefoni. Oggi la terra ha tremato ancora, anche se con scosse più piccole, alimentando la paura tra la popolazione” spiega il missionario. “Chi ha le possibilità economiche, come la comunità cinese, ha lasciato la città e si è trasferito in altre zone di Sumatra in attesa che la situazione si stabilizzi. Gli altri vivono nelle tende” dice padre Capannini alla MISNA. L’intensa attività sismica di questi giorni ha causato anche il ferimento di 56 persone e ha portato migliaia di persone a passare le ultime notti all’aperto dormendo sotto delle tende. Le autorità, però, stanno continuando a chiedere alla popolazione di fare ritorno nelle proprie abitazioni, sottolineando che nonostante la grande paura il terremoto non ha causato danni così gravi e che ormai i rischi maggiori sono passati. “Tra la gente circola voce che debba arrivare una nuova scossa, ancora più forte di quella mercoledì. Si tratta di voci di popolo, ma sufficienti ad alimentare la paura”. Intanto col passare delle ore si comincia ad avere un quadro più chiaro dei danni causati dal terremoto, o dai terremoti. Molti edifici di Bengkulu, Padang e le località circostanti, sono stati distrutti o gravemente danneggiati dalle attività sismiche. “Ci sono molte case che sembrano quasi essersi sedute, è stato un vero miracolo che si siano registrati così pochi morti” dice padre Capannini alla MISNA. Tuttavia i bilanci in circolazione sono ancora parziali, dal momento che, a 48 ore dal primo e più forte sisma, ci sarebbero ancora zone rurali dell’area di Bengkulu che non sono state raggiunte dai soccorsi e completamente isolate da due giorni.Misna