Toscana

INFANZIA: UNICEF DENUNCIA LE «VIOLENZE INVISIBILI». IN EUROPA 1.300 UCCISI OGNI ANNO

La casa non è sempre il posto più sicuro per un bambino. Nella sola regione europea ogni giorno vengono uccisi 4 bambini tra 0 e 14 anni d’età, oltre 1.300 l’anno, in conseguenza di omicidi o percosse. A denunciare oggi queste “violenze invisibile” sui bambini tra le mura domestiche, nella scuola, nelle proprie comunità e negli istituti di accoglienza è l’Unicef, nella giornata di apertura della conferenza “Ferma la violenza sui bambini – intervieni ora” in corso fino al 7 luglio a Lubiana, per iniziativa del Governo sloveno e in stretta collaborazione con il Consiglio d’Europa, l’Unicef, l’Oms, l’Ufficio dell’Alto Commissario per i diritti umani e le ong.

L’incontro costituisce una delle 9 riunioni che, su scala mondiale, contribuiranno a una vasta ricerca del Segretario Generale dell’Onu Kofi Annan sulla violenza contro i bambini, la cui versione finale sarà pubblicata nel 2006. In occasione della conferenza il Governo sloveno ha commissionato un’indagine conoscitiva intervistando un migliaio di adulti. Dalla ricerca risultano dati inquietanti: solo il 56% informerebbe “sicuramente” la polizia se sapesse di vicini di casa che picchiano frequentemente i propri bambini; solo il 49% informerebbe “sicuramente” la polizia se parenti stretti abusassero psicologicamente dei loro bambini; il 73% dichiara di aver avuto un’esperienza personale di violenza familiare durante l’infanzia; il 33% conosceva una o più famiglie dove schiaffeggiare i figli è il modo normale di insegnare loro la disciplina; il 56% conosceva una o più famiglie dove urlare contro i bambini costituiva la norma. In Europa e Asia centrale, prosegue l’Unicef, il rischio di omicidio è circa 3 volte maggiore per i bambini con meno di un anno, rispetto a quelli di età compresa tra il primo e il quarto anno di vita; indagini condotte in 14 stati europei indicano un tasso di abuso sessuale, sia all’interno che all’esterno dall’ambito familiare, del 9%, di cui il 33% riguarda le bambine, un tasso tra il 3 e il 15% i bambini; i ragazzi sono responsabili dell’85% delle aggressioni. Nelle scuole, il bullismo e gravi forme di violenza contribuiscono al livello di suicidi e a rovinare molte vite. L’80% delle violenze sono commesse dalla fascia d’età compresa tra i 12 e i 16 anni.

In Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Kirghizistan e Moldavia non vi sono divieti espliciti contro le punizioni corporali all’interno degli istituti. “La maggior parte dei riformatori e dei centri di detenzione dei paesi dell’Europa e dell’Asia centrale dovrebbero essere denunciati – afferma l’Unicef -. Tanto meno i bambini sono al sicuro o curati adeguatamente all’interno degli istituti, collegi o orfanotrofi”.

Delegati giovani e adulti lavoreranno insieme per proporre una lista di proposte, visto che tutti i paesi dell’Europa e dell’Asia centrale dispongono della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia, anche se “gli obblighi da essa prescritti vengono disattesi dagli stati, dai servizi sociali, da coloro che sono addetti a far rispettare la legge, dalle comunità, dai media e dalle famiglie stesse” denuncia l’Unicef. All’incontro di Lubiana verranno messi in discussione “gli atteggiamenti complici e permissivi” e sarà richiesto ai media di giocare un ruolo chiave. Sir