Toscana

IRAQ, ANCHE IERI DECINE DI CADAVERI RINVENUTI A BAGHDAD, UCCISO UN GIORNALISTA IRACHENO

I cadaveri di almeno 29 persone, tutte con le mani legate e con ferite di proiettili e segni di tortura, sono stati rinvenuti ieri in una fossa comune nella parte sudorientale di Baghdad: lo hanno riferito fonti del ministero dell’Interno iracheno sostenendo che i corpi, non ancora identificati e appartenenti sembra a uomini compresi tra i 25 e i 30 anni, sarebbero stati sepolti di recente e il bilancio potrebbe aumentare. Nelle stesse ore, dall’altra parte della città, altri 15 corpi di giovani sono stati scoperti all’interno di un pulmino, come già accaduto la scorsa settimana. In totale sarebbero oltre un’ottantina i cadaveri ritrovati nelle ultime 24 ore in diverse zone della capitale, incluso il sobborgo sciita di Sadr City dove alcuni sono apparsi sfregiati con la scritta “traditore”, e a Mossul, nel nord del paese. Alcuni esponenti sunniti hanno attribuito la responsabilità degli omicidi all’Esercito del Mahdi, la milizia sciita che fa capo al religioso radicale Moqtada Sadr, e a presunti ‘squadroni della morte’ presenti nei reparti speciali del ministero degli Interni composti da uomini della Brigata Badr, braccio armato del Consiglio supremo della rivoluzione islamica in Iraq (Sciri). Ribaltando alcune dichiarazioni precedenti, il vice ministro degli interni Hussein Ali Kamal ha ammesso per la prima che tra le forze di sicurezza vi sarebbero alcuni elementi “deviati” che in passato “hanno rapito civili per azioni di vendetta”.

Le violenze tra sciiti e sunniti, aggravate dopo l’attentato, il 22 febbraio scorso, contro il mausoleo sciita di Samarra, a nord di Baghdad, hanno causato finora secondo stime ufficiali almeno 500 morti, ma altre fonti parlano di 1.000; inoltre 81 moschee sunnite sono state attaccate. La strage di domenica scorsa in due mercati di Sadr City, con un bilancio di 58 vittime, ha anche aggravato la carenza di scorte di sangue nei diversi ospedali della capitale dove sono stati ricoverati circa 300 feriti, molti in condizioni critiche.

Sempre ieri è stata diffusa la notizia dell’assassinio del giornalista iracheno Mushsin Khudeir, segretario di redazione del settimanale ‘Alef Ba’ (Abc), a Baghdad, dove altri due suoi colleghi – il direttore della tv di Stato Amjad Hamid, e Munsuf Abdallah al-Khalifi, conduttore dell’emittente televisiva privata sunnita Al-Baghdadiya – avevano già subito la stessa sorte la scorsa settimana. “I giornalisti iracheni sono diventati un obiettivo (dei terroristi) perché sono i soli che continuano a lavorare sul campo, dopo il ritiro degli inviati arabi e stranieri”, ha detto il segretario del sindacato dei giornalisti Shihab al Timini, ribadendo la necessità che i reporter girino armati, nonostante il divieto delle convenzioni internazionali.Misna