Toscana

IRAQ, ANCORA SANGUE IN TUTTO IL PAESE

Sono stati almeno 48 gli iracheni rimasti vittime ieri in tutto il Paese di attacchi suicidi e violenze, a dimostrazione che l’ex-feudo di Saddam Hussein sta vivendo una fase sempre più acuta di scontri interni con l’avvicinarsi della data del 30 gennaio, fissata dalla coalizione internazionale e dal governo provvisorio presiduto dal primo ministro Iyad Allawi per far svolgere elezioni e che Stati Uniti e Gran Bretagna continuano a insistere di non voler rinviare.

I due attentati più gravi sono stati registrati in località a settentrione e a meridione della capitale: a Hilla, 100 chilometri a sud di Baghdad, un attacco suicida ha provocato la morte di una decina di cadetti della polizia e il ferimento di un’altra quarantina tra poliziotti e civili; a Buquba, dunque a nord della città, un altro kamikaze si è lasciato esplodere e ha mietuto 6 vittime tra i poliziotti e almeno 13 feriti.

Altri attentati di minore entità hanno provocato morti ancora a Baghdad, dove ha destato raccapriccio il ritrovamento, nel quartiere di Amriyah, a ovest della capitale, dei cadaveri di tre ex-dipendenti dell’esercito americano e di altri due corpi non identificati, rinvenuti con evidenti segni di torture. Altre vittime, inoltre, sono state ritrovate a Samarra, 125 chilometri a nord di Baghdad, a Balad, 70 chilometri a nord della capitale, a Touz e a Mossul. In tutto il Paese vige lo stato di massima allerta.Misna