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IRAQ, ANNAN: «GUERRA NON CONFORME A CARTA ONU», LA COALIZIONE REAGISCE

Hanno provocato immediate reazioni le anticipazioni dell’intervista rilasciata ieri all’emittente britannica ‘Bbc’ dal Segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan, secondo cui la guerra della coalizione internazionale contro l’Iraq “dal nostro punto di vista non è stato in conformità con la Carta delle Nazioni Unite”. Tra i primi a reagire, il primo ministro australiano John Howard, sempre più avversato in patria per aver inviato truppe in Iraq: “L’azione è stata interamente legale a termini di legge” ha reagito Howard, seguito dal governo britannico che, con la segretaria al Commercio Patricia Hewitt, ha espresso rispetto per Annan ma disaccordo per la sua interpretazione dell’intervento armato nel Paese arabo: “Abbiamo spiegato a suo tempo che l’azione in Iraq era legale oltre che necessaria” ha detto il segretario del governo presieduto dal primo ministro Tony Blair.

Nessuna reazione ufficiale è giunta, al momento, da Washington, sebbene le parole di Annan rischino di complicare soprattutto la campagna elettorale dell’attuale inquilino della casa Bianca, il presidente George W. Bush. Dagli Stati Uniti sono giunte solo le parole di Randy Scheunemann, ex-consigliere del segretario alla Difesa Donald Runsfeld, secondo cui parlare di mancanza di conformità dell’attacco all’Iraq a 51 giorni dalle elezioni presidenziali Usa rappresenta “un’interferenza politica”. Sorpresa ha espresso, invece, il governo giapponese, fedele alleato statunitense nella guerra irachena: “Sono affermazioni ambigue rilasciate in un contesto che ci sfugge” ha detto il portavoce ufficiale del governo di Tokyo, Hiroyuki Sonoda, concludendo che l’esecutivo nipponico aspetta di conoscere l’intero testo dell’intervista per pronunciarsi sulle parole di Annan, che alla ‘Bbc’ ha anche espresso dubbi che il prossimo gennaio possano essere celebrate in Iraq le previste elezioni politiche.Misna