Toscana

IRAQ, ANNUNCIO NUOVO GOVERNO NON FERMA VIOLENZE, DECINE DI MORTI

Si apre nella violenza la giornata in cui il primo ministro iracheno incaricato ha annunciato la formazione di un nuovo governo: 19 persone sono rimaste uccise e altre 36 ferite stamani per l’esplosione di un ordigno artigianale Baghdad, mentre nelle stesse ore sono stati ritrovati i cadaveri di altre 15 vittime a una cinquantina di chilometri dalla capitale. Il primo episodio è avvenuto nel quartiere sciita Sadr City, dove – secondo il ministero dell’Interno – una bomba nascosta in un banco del mercato è deflagrata intorno alle 07:00 (ora locale) mentre un gruppo di operai faceva colazione prima di iniziare il lavoro. Poco dopo il ministero della Difesa ha annunciato il ritrovamento di 15 civili con evidenti segni di tortura e le mani legate dietro la schiena a Moussayeb, 50 chilometri a sud di Baghdad; i cadaveri, ritrovati in un campo alla periferia del centro abitato, avevano le mani legate dietro la schiena. Con tutta probabilità si tratta di vittime delle violenze settarie che si sono moltiplicate in Iraq dopo l’attentato del 22 febbraio scorso contro la moschea sciita di Samarra, 125 chilometri a nord di Baghdad.

In questo clima di perdurante e sistematica violenza su larga scala, il premier incaricato Nouri al-Maliki ha annunciato che oggi presenterà al Parlamento un governo formato da 37 ministri, comunque ancora incompleto perché i dicasteri dell’Interno e della Difesa non saranno ancora assegnati. Cheikh Khaled al-Attiya, vicepresidente della Camera, ha spiegato che il primo ministro per ora tratterrà questi incarichi alcuni giorni in attesa di un accordo “su candidati indipendenti e non legati a una milizia o a un partito”. In base alla Costituzione i deputati dovranno approvare singolarmente ciascun ministro e i due vice-premier. Il presidente Jalal Talabani nei giorni scorsi aveva annunciato la sua contrarietà a un’ipotesi di governo “incompleto”. Misna