Toscana

IRAQ, APPELLI CONTRO ESECUZIONE CONDANNA A MORTE PER SADDAM HUSSEIN

“Imporre la pena di morte, indifendibile in ogni caso, è tanto più un errore dopo un processo così iniquo”: lo ha detto Richard Dicker, direttore del programma Giustizia internazionale dell’organizzazione per la difesa dei diritti umani ‘Human Rights Watch’ (Hrw) esortando il governo di Baghdad a non procedere all’impiccagione di Saddam Hussein, condannato a morte ieri anche in appello per la strage di 148 sciiti avvenuta nel 1982 nel villaggio di Dujail. “Che la decisione della giuria si annunciata dal consigliere per la sicurezza nazionale dell’Iraq – ha proseguito Dicker – sottolinea le interferenze politiche che hanno inficiato il processo di Saddam Hussein”.

Già il mese scorso, Hrw aveva pubblicato un rapporto in cui sosteneva che la condanna a Saddam doveva essere annullata per le irregolarità che avevano contraddistinto il processo; secondo Hrw la Corte d’appello avrebbe dovuto esaminare approfonditamente la sentenza emessa in prima istanza a novembre dall’alto tribunale penale iracheno, finanziato e consigliato dagli Stati Uniti.

Dall’Italia, l’organizzazione ‘Nessuno tocchi Caino’ ha lanciato un appello, a cui hanno già aderito oltre 300 personalità della politica e della cultura, per scongiurare l’applicazione della pena capitale a Saddam, prevista entro 30 giorni: “Mentre la vicenda processuale di Saddam Hussein sta evolvendo inesorabilmente verso l’esecuzione dell’ex rais, sono cresciute le adesioni di parlamentari italiani ed europei di tutti gli schieramenti e di personalità del mondo arabo all’appello ‘Nessuno tocchi Saddam’” si legge in un comunicato. “Noi siamo contro la pena di morte. come italiani e come europei” ha detto da Santiago del Cile, dove si trova in visita, il ministro degli Esteri italiano Massimo D’Alema. Misna