Toscana
IRAQ, BAGHDAD, OLTRE 120 CORPI RITROVATI IN TRE GIORNI
Sono almeno 51 i corpi rinvenuti nelle ultime 24 ore nella capitale, che portano a 129 i cadaveri ritrovati in tre giorni. Lo ha riferito il portavoce del ministero degli Interni, precisando che la maggior parte delle vittime presentavano mani e piedi legati, segni di tortura e di colpi d’arma da fuoco alla testa. È una barbarie ma stiamo diventando tristemente abituati a essa. Quaranta corpi, sessanta corpi al giorno ha commentato il funzionario.
Anche i vertici militari statunitensi sono stati costretti ad ammettere l’impennata degli omicidi a Baghdad malgrado il dispiegamento dal 14 luglio di 67.000 soldati statunitensi e iracheni come parte dell’operazione Avanti uniti’.
Ieri, dei sei soldati statunitensi morti in Iraq, quattro hanno perso la vita nei pressi di Baghdad e due di essi nell’esplosione di un’autobomba che ha provocato il ferimento di altri 25 loro connazionali. L’Iraq è diventata una delle aree di conflitto più violente al mondo, ha riconosciuto dinanzi al Consiglio di sicurezza dell’Onu anche Ashraf Qazi, inviato dell’Onu in Iraq. Ciononostante, c’è ancora spazio per un cauto ottimismo per un futuro stabile, pacifico e prosperoso, malgrado decine di vittime al giorno in tutto il paese e nella capitale: lo dimostrerebbe secondo Qazi – la resilienza degli iracheni di fronte al susseguirsi di calamità e tribolazioni.