Toscana

IRAQ, BATTAGLIA DI FALLUJA, AGENZIE UMANITARIE NON RAGGIUNGONO I CIVILI

La Croce rossa internazionale ha espresso preoccupazione per la situazione dei civili a Falluja, da dieci giorni teatro di una battaglia tra le forze statunitensi e i ribelli sunniti. In un primo momento i marines avevano previsto di prendere il pieno controllo della città in meno di una settimana, ma continua la caccia casa per casa degli insorti. In una dichiarazione alla ‘Bbc’ l’organizzazione umanitaria sottolinea che nell’abitato non arriva più elettricità ed acqua potabile e che i feriti non riescono a raggiungere il principale ospedale, situato nella periferia, che pure è stato rifornito di medicinali e personale. “Con questi feroci combattimenti in corso non possiamo entrare nella città” ha detto Ahmed Rawi, portavoce del Comitato internazionale della Croce Rossa (Icrc).

Il comando americano e le autorità irachene ridimensionano i timori di una crisi umanitaria. Non è chiaro quanto siano al momento le persone sotto l’attacco aereo e di terra americano nella città sacra ai sunniti, un volta conosciuta come ‘città dei minareti’: fonti ufficiali irachene sostengono che il 90% dei circa 300.000 abitanti abbiano da tempo lasciato la città, ma altri ritengono che siano ancora decine di migliaia le persone arroccate nelle loro abitazioni. L’Icrc ha detto di avere avviato trattative con il comando americano per aprire un corridoio umanitario e portare soccorsi ai civili. Stessi problemi a raggiungere i civili è stato espresso nei dalla Mezzaluna rossa irachena.

Intanto proseguono le azioni di aiuto ai profughi di Falluja, rifugiatisi nei giorni scorsi nelle città circostanti. Non si ferma intanto la violenza in altre città centro-settentrionali del Paese: quattro iracheni sono stati uccisi dall’esplosione di una bomba collocata su una strada a Baiji, dove ieri uno scontro tra ribelli e forze irachene ha provocato almeno 15 morti. Due civili iracheni sono rimasti uccisi dall’esplosione contro un convoglio militare americano a Kirkuk. A Mossul i ribelli hanno attaccato a colpi di mortaio la sede del governatore, uccidendo una delle sue guardie del corpo e ferendo almeno 4 persone. Misna