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IRAQ, CONDANNA A MORTE PER L'EX PRESIDENTE SADDAM HUSSEIN

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L'ex presidente iracheno Saddam Hussein, ritenuto responsabile dell'uccisione di 148 persone a Dujail, è stato condannato a morte per impiccagione per crimini contro l'umanità. Stessa condanna anche per Barzan al Tikriti, fratellastro di Saddam Hussein ed ex capo dei servizi segreti all'epoca della strage dei 148 sciiti, e per l'ex presidente del tribunale rivoluzionario Awad al Bander. L'ex vice presidente Taha Yassin Ramadan è stato invece condannato all'ergastolo. Altri due imputati nel processo per la strage di Dujail, Ali Dieh Ali e Mohammed Abdullah Ruaid sono stati condannati a 15 anni per omicidio volontario. Un responsabile locale del partito Baath, Mohammed Azzam al-Ali è stato invece assolto.

Durante la lettura della sentenza l'ex presidente iracheno ha gridato "Dio è grande", e ha cercato di leggere versetti del corano e slogan sul partito Baath.

A Baghdad e nelle province di Diyala, Salahaddin e Babel (dove abitano 9 milioni circa di iracheni) le autorità hanno imposto il coprifuoco, in altre città, in particolare a Najaf sono in corso questa mattina manifestazioni a favore della condanna a morte per Saddam.

Nella capitale – secondo quanto riferisce l'agenzia Ansa, la situazione è tranquilla. Nel grande quartiere sciita Sadr City dagli altoparlanti delle moschee è stato chiesto alla gente di non sparare raffiche di armi da fuoco in aria per festeggiare. E' massiccia la presenza delle forze di sicurezza e dei soldati Usa in tutta la città, che viene anche sorvolata da elicotteri americani.

Saddam Hussein era stato catturato dagli americani il 13 dicembre 2003. Il Tribunale ad hoc era stato istituito dal governatore americano Paul Bremer ufficialmente il 10 dicembre 2004, cioè qualche giorno prima della cattura, anche se alcuni osservatori hanno avanzato dubbi su questa ricostruzione cronologica dei fatti. Sulla regolarità di questo processo sono stati avanzati numerosi dubbi dalla stampa internazionale. Basti pensare che i giudici sono cambiati più volte, per decisione del governo e che il penultimo presidente della Corte è stato dimesso dal governo nel gennaio scorso “per incompetenza” (troppo “debole” nei confronti degli imputati?). L'ultimo, nel settembre scorso, perché si era permesso di dire in aula che Saddam Hussein non era un dittatore. E ben tre avvocati di Saddam Hussein sono stati assassinati.

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