Toscana

IRAQ: LA PROTESTA DEI CRISTIANI DOPO GLI ATTENTATI ALLE CHIESE A BAGHDAD E KIRKURK

Circondare con le preghiere le chiese cristiane dell’Iraq. E’ l’appello, rilanciato dall’agenzia delle chiese evangeliche italiane “Nev”, che Kjell Aune, presidente delle Chiese avventiste del Medio Oriente, lancia a tutti i cristiani a pochi giorni dalle esplosioni che hanno colpito alcune chiese e istituzioni cristiane a Baghdad e a Kirkuk, nel nord del Paese. “I fratelli e le sorelle che vivono in Iraq hanno bisogno delle nostre preghiere – ha dichiarato Aune -. Vivono in situazioni molto pericolose che mettono alla prova la loro fede ogni giorno. Preghiamo affinché Dio dia loro pace nel cuore, speranza e sicurezza. Preghiamo che gli sviluppi politici del Paese permettano alla nostra chiesa di continuare ad esistere e ai nostri fedeli di vivere liberamente la loro fede”. Una preoccupazione condivisa dalla maggioranza dei cristiani iracheni – circa il 3% della popolazione – molti dei quali, riferisce ancora Nev, vedono gli attentati subiti come una diretta conseguenza dell’occupazione straniera del Paese.

“Dopo anni di pace, i cristiani sono costretti a lasciare l’Iraq”, ha lamentato il pope ortodosso Ismael Kardush, durante la manifestazione contro la violenza svoltasi a Baghdad lo scorso 30 gennaio e a cui hanno partecipato 400 religiosi cristiani. “Siccome non è possibile colpire gli americani, ad andarci di mezzo siamo noi che, pur essendo arabi, condividiamo però la loro religione”. Gli attacchi della scorsa domenica ricordano nella loro dinamica quelli avvenuti nell’agosto del 2004 ai danni di alcune chiese di Baghdad e Mosul, che provocarono la morte di 15 persone oltre al ferimento di molte altre.Sir