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IRAQ, RAPPORTO DI AMNESTY INTERNATIONAL: IL GOVERNO TRANSITORIO SI IMPEGNI NEL RISPETTO DEI DIRITTI UMANI

“Prendere una posizione netta sul rispetto del diritto internazionale” è quanto Amnesty international chiede “a tutte le parti coinvolte in Iraq” nel momento del passaggio dei poteri al governo iracheno. Urgente, in particolare, “chiarire quale sarà il destino di migliaia di prigionieri e il ruolo, la responsabilità politica e quella giuridica della forza multinazionale”. In un rapporto reso pubblico il 28 giugno, dal titolo “Iraq: la protezione e la promozione dei diritti umani sono fondamentali nel periodo di transizione”, l’organizzazione umanitaria afferma che è fondamentale sapere “a chi è affidata la responsabilità di coloro che resteranno in stato di detenzione, anche e soprattutto alla luce dello scandaloso trattamento cui sono stati sottoposti i prigionieri di Abu Ghraib e del mancato rispetto, da parte delle forze angloamericane, degli obblighi stabiliti dalle Convenzioni di Ginevra sulla protezione da tortura e maltrattamenti dei prigionieri”. Rendendo noto di non aver “ancora ricevuto risposta alla lettera aperta inviata il 9 giugno al rappresentante permanente degli Usa alle Nazioni Unite, John Negroponte, nella quale” l’associazione si dichiarava “fortemente preoccupata per il fatto che la risoluzione 1546 non avesse chiarito cosa sarebbe accaduto alle migliaia di persone detenute dalle forze occupanti”, Amnesty chiede al nuovo governo iracheno di invitare esperti sui diritti umani delle Nazioni Unite, ed elenca nel rapporto una serie di raccomandazioni. “Le Nazioni Unite – si legge, tra l’altro, nel documento – dovranno istituire una commissione indipendente composta da esperti legali per rivedere il sistema giudiziario iracheno onde rendere le leggi del paese conformi agli standard internazionali sui diritti umani”. “Il governo transitorio dovrà rendere chiaro che non saranno tollerate violazioni dei diritti umani, a prescin dere da chi le avrà compiute o da chi vi sarà implicato; tutte le forze incaricate del rispetto della legge e dell’ordine – afferma ancora Amnesty – dovranno ricevere un’adeguata formazione in tema di diritti umani; i diritti delle donne dovranno essere garantiti attraverso l’adozione di misure efficaci per combattere la tortura, lo stupro, la violenza domestica e l’omicidio… tutti i gruppi armati dovranno rispettare gli standard del diritto umanitario e, in particolare, porre fine al sequestro di ostaggi, alla tortura e alle uccisioni di civili”.Sir