Toscana

IRAQ, RAPPORTO PENTAGONO SU ENNESIMI ABUSI DI SOLDATI USA CONTRO DETENUTI IRACHENI

Nutriti a pane e acqua per 17 giorni consecutivi, rinchiusi in celle delle dimensioni di uno scatolone, privati del sonno con musica ad alto volume, gli occhi coperti da nastro isolante: sono le inumane condizioni cui sono stati sottoposti i detenuti iracheni da parte dei soldati delle forze speciali statunitensi, descritte in un rapporto di un migliaio di pagine – censurato in moltissimi passaggi e privo di riferimenti a nomi delle persone coinvolte, unità militari e località – reso pubblico oggi dal Pentagono, curato dal generale di brigata Richard Formica.

Il documento, che descrive fatti risalenti al periodo tra il 2003 e il 2004, venne compilato nel novembre di due anni fa ma era stato tenuto finora segreto; il ministero della Difesa Usa è stato obbligato a diffonderlo dopo l’avvio di un’inchiesta giudiziaria per l’azione legale dell’organizzazione ‘American civil liberties union’ (Aclu), in seguito allo scandalo degli abusi degli americani contro i prigionieri nel carcere di Abu Ghraib.

Il rapporto descrive le condizioni dei detenuti, alcuni dei quali incatenati al pavimento con catene lunga circa un metro, che consentivano di alzarsi ma non di muovere un passo. Tra i vari episodi, un prigioniero è stato mantenuto sempre nudo, altri invece sono stati immersi in acqua fredda e sottoposti poi a interrogatori in stanze con l’aria condizionata. L’alto ufficiale ha ammesso che i membri dei ‘Navy seals’ hanno usato questa tattica con un detenuto morto dopo l’interrogatorio a Mosul nel 2004, affermando tuttavia di non aver specifici elementi per provare un collegamento. Malgrado l’evidenza dei fatti, il generale Formica ha raccomandato che non vengano presi provvedimenti contro nessuna delle unità militari coinvolte, affermando che il comportamento è stato negativo pur non essendo un abuso deliberato. “17 giorni a pane e acqua è un periodo troppo lungo”, scrive l’ufficiale, escluso che la salute dei detenuti possa essere stata danneggiata in modo serio da questo tipo di comportamenti. Formica cita addirittura un responsabile medico militare, il quale gli avrebbe spiegato che “ci vorrebbero più di 17 giorni per sviluppare un carenza di proteine o vitamine in una dieta a pane e acqua”. Il generale ammette che, in almeno uno dei centri di detenzione sottoposti a indagine, “le condizioni di custodia non erano conformi allo spirito dei principi sanciti nelle Convenzioni di Ginevra” sul trattamento dei prigionieri.

L’indagine, rileva stamani il ‘New York Times’, è l’ultima di 12 inchieste a essere resa pubblica sulle denunce di abusi contro i detenuti da parte di personale statunitense a Cuba, in Afghanistan e in Iraq, ma è la prima che si sofferma sulle forse speciali, documentando il pessimo trattamento dei detenuti “persino dopo gli abusi emersi nel carcere di Abu Ghraib”. Secondo uno degli avvocati della Aclu, la signora, la relazione, al pari di altri documenti analoghi, Il rapporto “dimostra che il governo non ha preso davvero sul serio le indagini riguardanti gli abusi generalizzati e sistematici contro i prigionieri in Iraq, nella baia di Guantanamo e in Afghanistan “, ha commentato Amrit Sing, una degli avvocati della ‘Aclu’, aggiungendo che l’inchiesta dimostra che “le forze speciali sono state ripetutamente coinvolte in casi di sevizie a danno dei detenuti”.Misna