Toscana

IRAQ; SACERDOTE RAPITO, MONS. WARDUNI (BAGHDAD): È VIVO. CHIESTO UN RISCATTO ELEVATO. CONTINUA LA PERSECUZIONE DEI CRISTIANI

“Ho sentito padre Nawzat P. Hanna ieri sera al telefono. E’ vivo. Ma di più non posso dire. In questa fase bisogna essere saggi e prudenti”. Lo ha detto al Sir il vescovo ausiliare di Baghdad, il caldeo Shlemon Warduni, parlando della vicenda che vede coinvolto padre Nawzat P. Hanna, parroco della chiesa cattolica caldea di Mar Pithion, nel quartiere di Baladiyat, rapito da sconosciuti nella mattina di sabato 19 maggio. “E’ stato richiesto un riscatto molto elevato – spiega il vescovo – che non rientra nelle nostre possibilità. Stiamo comunque cercando di ottenere la sua liberazione. E preghiamo affinché il tutto si concluda presto e felicemente”. Il rapimento del sacerdote caldeo, che segue quelli di altri preti e fedeli avvenuti nei mesi scorsi, è il chiaro segnale della difficoltà in cui versano i cristiani in Iraq.

“È ora di dire basta – afferma mons. Warduni – il nostro grido è inascoltato dal Governo e dagli alleati. Abbiamo chiesto loro dei check point per controllare alcune zone della città dove si registrano le violenze maggiori contro i cristiani, ma senza esito. E intanto continua la persecuzione ai nostri danni, perché è di persecuzione che si deve parlare. Tutti siamo nel mirino. Per quello che si può bisogna girare senza essere notati. Avere una scorta non fa che aggravare la situazione, perché così facendo ci si rende visibili”. “Abbiamo la sensazione di poter essere rapiti o uccisi da un momento all’altro, notte e giorno – prosegue – I cristiani sono costretti a convertirsi all’islam, ad abbandonare le loro abitazioni, a cedere le loro figlie a musulmani, a pagare la tassa di protezione, pena la morte. Prima non accadeva ora siamo in grande difficoltà. E questo senza che nessuno si opponga e ci difenda. Siamo in Iraq da più di duemila anni – conclude – e da cristiani abbiamo lavorato per questa terra, dato forze e sangue per la sua unità. Perché tutto questo odio adesso?”.

Sir