Toscana

IRAQ, VIOLENZE IN TUTTO IL PAESE, MEZZALUNA ROSSA ABBANDONA FALLUJA

Sarebbe il guardiano di un ufficio elettorale di Kerbala, a sud di Baghdad, l’ultima vittima di una scia di violenza che nel fine settimana ha provocato la morte di decine di persone, secondo alcune fonti oltre 70. All’alba di oggi un gruppo di uomini armati ha attaccato e distrutto l’edificio che ospitava la sede elettorale locale, provocando anche due feriti. I miliziani avevano già assaltato le sedi di Bassora e Mosul, nel tentativo di impedire le elezioni del prossimo 30 gennaio. Una richiesta di rinvio del voto di sei mesi è stata avanzata dai partiti sunniti, ma il governo del premier Iyad Allawi – che oggi sarà a Mosca dal presidente Vladimir Putin – ha per ora respinto ogni ipotesi di slittamento della consultazione.

Ieri anche il rappresentante delle Nazioni Unite in Iraq, l’algerino Lakhdar Brahimi, aveva avvertito che in queste condizioni di insicurezza non è possibile lo svolgimento delle elezioni. In tutto il Paese imperversano atti di violenza: ieri un commando di miliziani ha aperto il fuoco contro un minibus uccidendo diciassette dipendenti iracheni di una società appaltatrice dell’esercito di occupazione americano, che si apprestavano ad entrare in un deposito per lo smaltimento di ordigni inesplosi.

Un’automobomba ha provocato la morte di tre soldati della guardia governativa e il ferimento di altri dieci a Baiji, centro petrolifero circa 170 chilometri a nord della capitale Baghdad.

Anche Falluja – nonostante la sanguinaria offensiva americana contro la guerriglia irachena – continua ad essere estremamente insicura, tanto da costringere la Mezzaluna Rossa a ritirarsi dalla città-martire, dove sono stati soprattutto i civili a pagare il prezzo dei bombardamenti statunitensi. Il direttore dell’organizzazione, Saad Hakki, ha detto che l’abbandono di Fallujah è solo “temporaneo”, precisando che sono state le forze americane a chiedere all’organizzazione di lasciare la città sunnita. Impossibile, per il momento, conoscere con precisione il numero di civili rimasti in città, da dove nei mesi scorsi sono fuggiti gran parte dei 300.000 abitanti; un migliaio di sfollati di Falluja ha manifestato oggi nella città di Habaniyah, circa 20 chilometri a sud di Fallujah, per chiedere di poter tornare nelle proprie case. Misna