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ISRAELE CONFISCA BENI PALESTINESI A RAMALLAH, SCONTRI A EREZ E IN CISGIORDANIA

Si sono ritirati i reparti militari israeliani penetrati ieri nel cuore di Ramallah, in Cisgiordania e che, dopo aver imposto il coprifuoco, hanno occupato alcune banche e un centro informatico. Lo scopo dell’operazione, secondo gli israeliani, era ricostruire la ragnatela dei contatti fra l’Autorità nazionale palestinese (Anp), le associazioni di beneficenza, i movimenti politici palestinesi e i loro finanziatori esteri. I soldati israeliani, in quest’ottica, nel corso della notte hanno abbandonato Ramallah, confiscando e portando con sé una cifra compresa tra gli otto e i nove milioni di dollari. Il denaro, secondo quanto detto dal ministro della difesa Shaul Mofaz, potrebbe essere utilizzato per realizzare opere a beneficio della collettività palestinese nei Territori. Nel frattempo, il frutto della confisca è stato depositato nelle casseforti della Banca d’Israele. Ancora violenza questa mattina, intanto, sia lungo il ‘muro’ in Cisgiordania che al valico di Erez, fra Gaza e il territorio israeliano. All’indomani della chiusura dei tre giorni di udienze sulla cosiddetta ‘barriera difensiva’ israeliana davanti alla Corte internazionale dell’Aja, questa mattina almeno tre palestinesi sono rimasti uccisi nel villaggio di Biddu in seguito a scontri con i soldati di Tel Aviv durante una manifestazione contro il muro di separazione che Israele sta edificando in territorio palestinese, con l’obiettivo dichiarato di ridurre il numero di attentati kamikaze che provocano continue stragi tra i civili israeliani. A Erez, invece, un gruppo di militanti armati appartenenti alle Brigate dei martiri al-Aqsa ha attaccato con kalashnikov e bombe a mano i soldati israeliani di pattuglia. Nello scontro a fuoco sarebbero rimasti uccisi un militare di Tel Aviv e due assalitori. Si tratta del secondo attentato dall’inizio dell’anno nella zona; a gennaio, una donna-kamikaze, madre di due bambini, si era fatta esplodere all’interno di una postazione militare israeliana.Misna