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ISRAELE, SI’ DEL LIKUD A GOVERNO DI UNITA’ NAZIONALE

Il primo ministro israeliano Ariel Sharon ha ottenuto dalla maggioranza del suo partito, il Likud, l’approvazione alla creazione di una nuova coalizione di maggioranza, della quale faranno parte, oltre a due partiti religiosi minori (Shaas e Utj), il Partito laburista guidato dal premio Nobel per la pace ed ex-capo del governo Shimon Peres. Il 62% del LIkud si è espresso a favore di questa ‘strana alleanza’, più che per convinzione per evitare le elezioni anticipate.

L’ingresso nella coalizione di governo dei laburisti, naturalmente, apre del tutto la strada al progetto che ha determinato l’erosione del consenso all’interno della maggioranza per Sharon (nonostante l’ampio favore riscosso tra i cittadini israeliani): il ritiro dai territori della Striscia di Gaza occupati dall’esercito israeliano con la guerra del 1967.

Intanto, vista la volontà di Peres di prendere per sé la poltrona di vice-primo ministro e di attendere la scadenza naturale della legislatura, nel 2006, l’ex premier e attuale ministro delle Finanze, Benjamin Netanyahu ha presentato il conto agli Stati Uniti per abbandonare all’inizio dell’anno prossimo la Striscia: circa 380 milioni di euro. Non è chiaro infine come saranno suddivisi i ministeri del nuovo governo: sembra, però, che il Likud conserverà posti chiave come gli Esteri, il Tesoro e la Difesa. (Misna)