Toscana

ITALIANE RAPITE IN IRAQ: CARITAS ITALIANA SU ULTIMATUM, «PORTARE AVANTI TUTTE LE TRATTATIVE POSSIBILI»

“Il governo italiano porti avanti tutte le trattative possibili per salvare la vita delle operatrici umanitarie senza cedere ai ricatti”. Questo è il commento di don Vittorio Nozza, direttore della Caritas italiana, alla notizia dell’ultimatum di 24 ore all’Italia per la sorte delle due cooperanti rapite a Baghdad, Simona Torretta e Simona Pari, impartito dal gruppo integralistico Ansar al-Zawahri, con la richiesta di liberare in cambio tutte le donne musulmane detenute in Iraq. “In queste ore di ansia e di incertezza – afferma don Nozza – la Caritas italiana rinnova la solidarietà e la vicinanza nella preghiera alle famiglie e agli organismi delle operatrici umanitarie italiane, alle famiglie degli altri ostaggi, senza dimenticare tutte le vittime civili e militari cadute in Iraq”.

E alla vigilia dell’anniversario delle stragi dell’11 settembre, la Caritas ribadisce di nuovo “la ferma condanna del terrorismo e di ogni azione criminale che colpisce anche chi cerca di portare speranza con azioni solidali”. Nel frattempo la Caritas italiana e tutta la rete internazionale proseguono e anzi intensificano il sostegno alla popolazione irachena. Tra i progetti, un programma in favore dei bambini e delle giovani mamme presso 14 centri sanitari gestiti nell’intero Paese. Finora sono stati assistiti 23.697 bambini e oltre 10mila mamme e donne in attesa, grazie a un piano di intervento pari a quasi 2 milioni di euro, che comprende anche la fornitura di medicine a tre ospedali a Mosul, uno a Baghdad e a 7 dispensari.

Un milione e trecentomila euro sono invece destinati al programma alimentare per fornire cibo a gruppi particolarmente vulnerabili; continua inoltre un programma idrico e sanitario ed è stato avviato un intervento per la costruzione e riparazione di abitazioni a favore degli sfollati a causa della guerra. Sir